Basta un grado e mezzo in più. Poca cosa apparentemente ma troppi per il Pianeta Terra. Parliamo di temperatura media globale e del suo aumento, causato dalle emissioni di gas che provocano l’effetto serra, in particolar modo l’emissione nell’atmosfera di anidride carbonica.
Il rimedio? La transizione energetica, che permette di produrre energia al più basso impatto carbonico, grazie, ad esempio, alle fonti rinnovabili. A partire dal fotovoltaico, con 936.000 impianti fotovoltaici in esercizio fino a fine 2020, l’eolico, con 5.700 impianti, l’idroelettrica, la più antica; il geotermico, con un ruolo secondario poiché solo alcuni Paesi hanno risorse geotermiche, ma che si estenderà nel tempo e le tecnologie di storage, in grado di immagazzinare le energie rinnovabili come vento e sole, volte a generare elettricità priva di emissioni.
La mission di Eni, coerente con i 17 Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030, è di sostenere una transizione energetica socialmente equa, con l’obiettivo di preservare il nostro pianeta e promuovere l’accesso alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile per tutti.
È così che già lo scorso febbraio 2021 la compagnia ha annunciato la sua nuova strategia per raggiungere nel 2050 la neutralità carbonica. Un futuro più sostenibile basato sullo sviluppo delle rinnovabili che prevede una crescita della fornitura di energia da 5GW nel 2024 fino a 60GW per il 2050. Gli investimenti previsti nel piano 2021-2024 confermano l’impegno di Eni verso il net zero, prevedendo un aumento della componente legata alla decarbonizzazione e allo sviluppo dei business green e retail, che costituiscono il 20% dell’intera manovra.
Un importante contributo sulla strada della decarbonizzazione, che ha visto una svolta cruciale nel 2015 con la Conferenza sul clima di Parigi (COP 21), a cui hanno partecipato 195 stati. Quello che ne è risultato è stato il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici e prevede l’impegno da parte dei governi a mantenere l'aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali e – se è possibile – sotto 1,5°C.
Combattere il cambiamento climatico è una priorità ed è una responsabilità di tutti. Abitudini che puntino alla sostenibilità e alla circolarità devono essere adottate in primis dalle aziende ma anche da parte di ognuno di noi. Insieme, possiamo prenderci cura del nostro Pianeta.
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