AGI - Rafforzare la cooperazione regionale per affrontare le sfide migratorie, con particolare attenzione all'aumento dei rimpatri volontari assistiti. È questo l'obiettivo comune espresso nel corso della riunione della cellula di coordinamento tenutasi venerdì a Napoli tra i ministri dell'Interno di Italia, Algeria, Libia e Tunisia, alla presenza del ministro dell'Interno italiano, Matteo Piantedosi, e dei suoi omologhi Brahim Merad (Algeria), Imad Trabelsi (Libia) e Khaled Nouri (Tunisia). Ai lavori ha preso parte anche il Vice Ministro degli Esteri italiano, Edmondo Cirielli.
"Siamo consapevoli che, per affrontare efficacemente la sfida dell'immigrazione irregolare e porre fine al redditizio traffico di esseri umani, è necessario attuare una strategia condivisa tra i Paesi di transito e quelli di arrivo", ha affermato Piantedosi, sottolineando che "il Mediterraneo non può e non deve essere una fonte di profitto per le organizzazioni dedite alla tratta di esseri umani, ma un ponte di sviluppo che consenta di sfruttarne appieno il potenziale". Il ministro ha poi indicato il rimpatrio volontario assistito come priorità comune: “Dobbiamo continuare a lavorare insieme per intensificare i rimpatri volontari assistiti e promuoverò, a livello europeo, l’avvio di un’alleanza strategica su questo tema”. Piantedosi ha inoltre informato i suoi partner delle iniziative in corso con la Tunisia in materia di ingresso regolare dei lavoratori, sottolineando l'importanza di "proteggere le persone dalle reti criminali del traffico di esseri umani".
Il ministro tunisino Khaled Nouri ha sottolineato che "la Tunisia non accetterà mai di diventare una terra di insediamento o di transito permanente per migranti irregolari", chiedendo "un rafforzamento della cooperazione con i paesi del Sahel e del Sahara per facilitare i rimpatri e ridurre la pressione migratoria sulla regione". Ha chiesto un maggiore sostegno all'Africa mediterranea e ha proposto "politiche di libera circolazione legale, accompagnate da investimenti volti a creare opportunità di occupazione locale".
Il ministro algerino Brahim Merad ha chiesto l'adozione di un "approccio globale, integrato e unito" e ha sottolineato che "il trattamento dell'immigrazione irregolare non può basarsi su misure a breve termine, ma deve affrontare le cause strutturali nei paesi di origine". Merad ha annunciato che la prossima settimana si terrà ad Algeri una conferenza tecnica sulla lotta alla tratta di esseri umani, accogliendo con favore anche la cooperazione con l'Italia nell'ambito del Piano Mattei e del Processo di Roma. Il rappresentante libico Imad Trabelsi ha dichiarato: "Abbiamo un piano chiaro per il rimpatrio dei migranti: la Libia ne ha accolti un numero estremamente elevato, ma è tempo che tornino nei loro Paesi. Ciò richiede enormi sforzi, risorse e collaborazione internazionale". Ha poi aggiunto che "non siamo i guardiani di nessuno; proteggiamo i nostri confini per garantire la stabilità della regione e dell'Europa".
L'incontro ha rappresentato un momento di sintesi e di rilancio del formato quadrilaterale avviato nel maggio 2024. Tutti i partecipanti hanno ribadito l'importanza di mantenere questo spazio di dialogo per condividere informazioni, coordinare azioni e costruire percorsi concreti di cooperazione sui temi della migrazione, della sicurezza e dello sviluppo.