AGI - In un contesto di crescente preoccupazione per la carenza idrica, la Tunisia ha lanciato il programma Tandem Italo-Tunisino (Tanit) per affrontare le sfide della siccità e della gestione sostenibile delle risorse idriche. Questo progetto, nato dalla collaborazione con l’Italia, si inserisce in un quadro più ampio di iniziative volte a ottimizzare l’utilizzo delle acque reflue trattate. Il programma Tanit si concentra in particolare sull'irrigazione di 11.500 ettari di terreni di proprietà statale, un'area significativa che rappresenta un banco di prova cruciale per dimostrare l'efficacia dell'utilizzo delle acque reflue trattate in agricoltura. Questo approccio non solo consente di risparmiare le risorse idriche convenzionali, ma contribuisce anche a migliorare la qualità del suolo e a promuovere pratiche agricole sostenibili.
L'attuazione del programma Tanit è una priorità per il governo tunisino, che riconosce l'importanza di investire in soluzioni innovative per garantire la sicurezza alimentare del Paese. Il progetto fa parte di una strategia nazionale più ampia volta a diversificare le fonti di approvvigionamento idrico, ridurre le perdite e promuovere l'uso di tecnologie avanzate per la gestione delle risorse idriche. Il programma Tanit rappresenta quindi un elemento fondamentale della strategia della Tunisia per rispondere alla sfida della carenza idrica e promuovere uno sviluppo agricolo sostenibile. Il Paese ha vissuto otto anni di siccità, cinque dei quali consecutivi, e temperature record. Questi fattori, uniti agli elevati tassi di evaporazione e alla diminuzione delle falde acquifere, pongono sfide significative. Secondo gli ultimi dati dell'Istituto nazionale dell'agricoltura (ONAGRI), il tasso di riempimento delle dighe raggiunge attualmente solo il 35,5% della capacità totale, ovvero circa 835 milioni di metri cubi, come ha spiegato il direttore dell'Ufficio di pianificazione finanziaria e bilancio del Ministero dell'agricoltura, Sinan Pasha, durante un incontro dal titolo Gestione della domanda idrica organizzato in occasione della Giornata mondiale dell'acqua. Il funzionario ha evidenziato un calo rispetto agli anni precedenti, con una diminuzione di 34 milioni di metri cubi rispetto al 2024 e di 77 milioni di metri cubi rispetto alla media triennale.
Le dighe del nord, pur rappresentando la maggior parte delle riserve, mostrano segnali di difficoltà, in particolare la diga di Sidi Salem, che ha registrato un deficit di 117 milioni di metri cubi negli ultimi tre anni. Pasha ha sottolineato la necessità di misure urgenti per affrontare questa situazione, tra cui programmi di conservazione dell'acqua e del suolo, la riforestazione delle aree circostanti le dighe, lo sfruttamento di acque non convenzionali, come la desalinizzazione dell'acqua di mare e delle falde acquifere salmastre, l'uso di acque reflue trattate per l'irrigazione, il miglioramento del bilancio idrico e l'adattamento ai cambiamenti climatici.