Tajani lancia il Piano per contrastare i dazi: "Guardiamo a nuovi mercati"
AGI - L’Italia rilancia la sua strategia per l’export con un Piano d’azione che guarda con pragmatismo alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti, ma che al tempo stesso amplia lo sguardo verso mercati extra Ue ad alto potenziale, inclusa l'Africa e il Medio Oriente. A lanciare il nuovo piano è stato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, nella sede di Villa Madama, accompagnato da alcune delle principali realtà che aiutano e tutelano le imprese italiane nelle loro incursioni sui mercati stranieri, da Confindustria all’Ice, passando per Cdp e le sue ramificazioni Sace e Simest. “L’interesse del governo è quello di tutelare le imprese italiane e favorire le esportazioni che rappresentano il 40 per cento del prodotto interno lordo: per questo abbiamo preparato un piano di azione che prevede presenze italiane in crescita in alcuni Paesi dove ci sono grandi opportunità, dove prevediamo possibilità di occupare spazi nelle esportazioni”, ha dichiarato Tajani.
Il nuovo piano, realizzato dalla Farnesina in sinergia proprio con Ice, Sace, Simest e Cdp, punta a consolidare la presenza italiana nei mercati maturi come Stati Uniti e Canada, ma anche a rafforzare il Made in Italy in regioni strategiche come Sud Est asiatico, America Latina, Medio Oriente e Africa. “Questo non significa che non dobbiamo continuare a parlare con gli Stati Uniti, o non guardare gli Stati Uniti. Sarebbe un errore lasciare gli Stati Uniti, però dobbiamo guardare al mercato. Dobbiamo guardare con attenzione a Messico, a Canada, a Sudafrica, all’India, al Vietnam, alla Thailandia, all’Indonesia, alle Filippine, agli Emirati Arabi Uniti, alla Arabia Saudita, al Sudafrica. Ci sono tante realtà che noi stiamo studiando perché possano diventare delle opportunità per le nostre imprese”, ha aggiunto il titolare della Farnesina.
Tra gli obiettivi principali, il governo punta a raggiungere quota 700 miliardi di euro di export entro la fine della legislatura. Nel 2024, le esportazioni italiane hanno toccato i 623,5 miliardi, con una flessione dello 0,4 per cento, ma con un record nei mercati extra Ue: 305,4 miliardi di euro, in crescita dell’1,2 per cento. Tajani ha sottolineato anche il valore strategico della difesa europea come strumento di protezione dell’export italiano: “La difesa europea serve per tutelare i prodotti italiani. È inutile parlare di Made in Italy se poi non lo proteggiamo. Il Made in Italy si protegge anche con la Marina militare e con la missione europea perché gli Houthi attaccano i mercantili”, ha affermato, riferendosi alla missione Aspides nel Mar Rosso. Il piano risponde anche all’incertezza legata ai dazi statunitensi.
Con l’amministrazione statunitense che ha ventilato misure restrittive per riequilibrare il forte surplus commerciale italiano – pari a 38,8 miliardi di euro – l’Italia spinge per mantenere aperto il dialogo. “L’Italia con prudenza, ma anche con grande fermezza sta lavorando per tutelare le imprese italiane, perché tutelando le imprese italiane tuteliamo il lavoro e la nostra economia”, ha spiegato Tajani. “Noi siamo contro una guerra commerciale” e questo perché “la guerra dei dazi non conviene a nessuno, né a noi né agli Stati Uniti”, ha aggiunto il titolare della Farnesina. “L’Italia farà tutto ciò che è in suo potere per facilitare il dialogo tra Europa e Stati Uniti perché dividersi sarebbe esiziale per l’intero Occidente”, ha sottolineato il ministro, secondo il quale “dividersi significherebbe offrire la vittoria alle autocrazie”.
Infine, Tajani ha evidenziato la necessità di importare di più dagli Usa come leva per bilanciare i rapporti commerciali e favorire un clima costruttivo: “Importare di più dagli Usa potrebbe essere un ottimo scudo per continuare a esportare”, ha detto, aggiungendo che il Commissario europeo Maros Sefcovic ha espresso l’intenzione di “non avviare una guerra commerciale, ma di avere una posizione di prudenza”. Tra i mercati più dinamici nel 2024 secondo il Piano, spiccano Turchia (+23,9%), Arabia Saudita (+27,9%), Vietnam (+25,8%), Serbia (+17,4%) e l’Associazione delle nazioni del Sud Est asiatico (Asean) nel suo complesso (+10,3%), mentre gli Stati Uniti, nonostante una flessione del 3,6%, restano il primo mercato extra Ue per valore assoluto con 64,7 miliardi di euro.