AGI - Dare risalto alla diplomazia culturale come elemento strategico per la promozione dell’Italia all’estero, con progetti che favoriscano, da un lato, la formazione di studenti stranieri in Italia, e dall’altro l’inserimento di figure professionali formate in aziende italiane o in percorsi di rappresentanza all’estero. È questa la duplice strada con cui il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, vede la progressiva “ristrutturazione” del dicastero da lui esercitato, nell’ambito di un continuo processo di rafforzamento dei legami culturali e formativi a livello internazionale. Presentando alla Farnesina l’offerta formativa e la rete di collaborazioni avviate per il progetto nel corso dell’evento “Coltivare talenti internazionali: le borse di studio del sistema italiano”, Tajani ha riflettuto martedì sulle ricadute future degli sforzi in atto. "Formare i giovani nel nostro Paese significa preparare personalità che saranno i nostri 'ambasciatori' all'estero", ha affermato il ministro, che ha definito la collaborazione tra università, istituzioni e aziende "di fondamentale importanza" per promuovere l'immagine dell'Italia oltre i suoi confini.
Tajani ha ricordato a questo proposito che il Governo sta incrementando il numero delle borse di studio disponibili: secondo i dati del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nel corso dell'anno accademico 2024/2025 ne saranno assegnate 1.300, grazie a un investimento di 880 milioni di euro. «Nessuno ci dica che non crediamo nel capitale umano», ha commentato non senza ironia la Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. Intervenendo all’evento, ha sottolineato “un significativo passo avanti” nello sviluppo di questa politica e nella lotta alle truffe sui diritti all’istruzione.
Per Tajani la cultura non va sottovalutata soprattutto come strumento di promozione dell’Italia all’estero, ed è in questo senso che il nuovo Ministero degli Esteri sarà “bifronte: con una guida politica e una guida economica”, diventando parte integrante di una strategia sistemica e sinergica volta a rafforzare sia l’immagine sia le opportunità imprenditoriali italiane. Un segno di questo approccio, ha sottolineato Tajani, sarà già l’esposizione di un dipinto di Caravaggio al padiglione italiano dell’Expo di Osaka. Il Vicepresidente del Consiglio ha inoltre sottolineato gli stretti rapporti con le università italiane, elementi che sono “parte integrante della nostra politica estera”, e l’accordo siglato in occasione del G7 con l’Università degli Studi di Scienze Motorie Foro Italico.
La strategia di rafforzamento della diplomazia culturale "non può che essere integrata perché l'Italia conti di più all'estero e ottenga risultati economici positivi", ha proseguito Tajani, soddisfatto di quello che ha definito "un lavoro sinergico, un raccordo proficuo e profondo".
È nel quadro di questo ambizioso rinnovamento che il Ministero degli Affari Esteri intende anche rivoluzionare l’accesso al concorso diplomatico, finora riservato solo ai laureati delle facoltà di relazioni internazionali, economia o giurisprudenza. "Abbiamo intenzione di aprirlo a tutte le facoltà", ha affermato Tajani, esprimendo la convinzione che "con il mondo che cambia, dobbiamo formare diplomatici che abbiano conoscenze anche in altri settori".
Rimane viva la tendenza all’insegnamento dell’italiano all’estero, altro importante strumento di diplomazia culturale. Di ritorno dall'Algeria, dove ieri ha compiuto una visita ufficiale, Tajani ha riferito che anche il Presidente Abdelmadjid Tebboune ha mostrato interesse per questo progetto e "ci ha chiesto di incrementare l'insegnamento dell'italiano" nel Paese. "Abbiamo parlato molto delle relazioni culturali tra i nostri due Paesi", ha aggiunto Tajani, ribadendo che "il governo italiano guarda con attenzione al continente africano" e ricordando a questo proposito anche l'accordo siglato con l'Università per Stranieri di Perugia.
Il Vice Presidente del Consiglio ha inoltre sottolineato la collaborazione avviata con la Guardia di Finanza nell'ambito del progetto di borse di studio internazionali. "Abbiamo il dovere di conoscere chi viene a studiare nel nostro Paese e di fornire garanzie per offrirlo alle nostre aziende" per tirocini sul campo, ha spiegato il ministro, illustrando un meccanismo di "controlli preventivi" e di verifica dei dati personali degli studenti candidati. Un controllo che si è rivelato un passaggio necessario per smascherare le reti fraudolente legate a questi prestiti formativi: secondo i dati citati dal comandante generale della guardia di finanza, Andrea De Gennaro, nei primi due mesi del 2025, dei 113 controlli effettuati, solo 16 hanno avuto esito positivo, mentre i restanti 97 sono in fase di espulsione. Una prova che, secondo De Gennaro, da un lato dà la misura di «violazioni più ampie e frequenti di quanto si potesse pensare», ma allo stesso tempo dimostra che «il sistema funziona e quindi esiste la possibilità di recuperare quanto indebitamente versato».
Tra le principali iniziative formative in Italia, c'è il programma "Investi il tuo talento in Italia", che coinvolge 18 Paesi europei di diversi continenti - per l'Africa aderiscono Tunisia, Egitto, Ghana ed Etiopia - e consente ai candidati di accedere, dopo la formazione universitaria in Italia, a uno stage di tre mesi in un'azienda italiana. Il programma “Italyou - L’Italia nel tuo futuro” prevede anche l’assegnazione di borse di studio per un master in italiano destinato all’insegnamento agli stranieri. Promosso in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, il progetto è rivolto a studenti provenienti da selezionati Paesi africani: Algeria, Camerun, Egitto, Etiopia, Kenya, Libia, Marocco, Mozambico, Niger, Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Somalia, Sudan e Tunisia.