AGI - L'Università Cattolica del Sacro Cuore (Unicatt) ha lanciato il suo piano di azione in Africa, dove punta a diventare l'ateneo europeo più presente, in occasione di una cerimonia per l'inaugurazione dell'anno accademico che si è tenuta martedì nel campus di Brescia. L'aspirazione del "Piano Africa", questo il titolo del progetto, è secondo la rettrice Elena Beccalli "diventare l’Università europea con la più rilevante presenza in Africa, nell’ottica di un arricchimento vicendevole, per la formazione integrale delle persone e la promozione della pace". "Pilastro di questa progettualità - ha aggiunto Beccalli in una nota - è l’ampliamento dei percorsi didattici erogati anche da remoto in partnership con atenei africani e, al contempo, l’integrazione delle esperienze di volontariato dei nostri studenti nei percorsi accademici".
È stata proprio la volontà di consolidare i rapporti dell'Italia con i paesi africani, attuata attraverso il Piano Mattei, che ha portato l'Università Cattolica a definire un quadro ad hoc di progetti - sia attivi che da realizzare - sotto il nome di “Piano Africa”. Istruzione e formazione professionale sono centrali nel Piano Mattei, con l'obiettivo di stabilire un legame socio-economico tra le due realtà. Con 123 progetti dichiarati attivi in 40 Paesi africani, dei quali 10 nella sola sede di Brescia, "il Piano Africa intende ampliare la rete di iniziative già in essere", ha precisato nel suo intervento la dottoranda Vera Brunelli, che ha raccontato un suo progetto di cooperazione con le scuole di Maison de paix, nella Repubblica democratica del Congo. Alla cerimonia era presente anche Firmin Edouard Matoko, vicedirettore generale per la Priorità Africa e le relazioni esterne all’Unesco, che ha accolto con favore l'iniziativa dell'ateneo, sottolineando i concetti di "alterità e solidarietà" al centro del progetto, in linea con la missione e gli obiettivi del programma Campus Africa dell’Unesco.
L'evento nella sede di Brescia richiama un altro, molto significativo, avvenuto quasi due mesi fa: l'inaugurazione dell'anno accademico 2024/2025 a Milano, il 17 gennaio. In quella occasione, la rettrice della Cattolica aveva presentato nel dettaglio il Piano Africa. Le principali aree tematiche del piano universitario a cui sono legati i progetti realizzati dall'ateneo milanese sono il sistema agroalimentare e la sostenibilità ambientale; la salute; l'istruzione; lo sviluppo economico; la valorizzazione della cultura locale; le problematiche sociali e politiche locali; la diaspora in Italia. Le 19 iniziative coinvolgono paesi di lingua inglese e francese, con l'aggiunta del Mozambico come destinazione di lingua portoghese. Saranno realizzate in Italia, ma con il coinvolgimento di beneficiari del continente africano. L'Università Cattolica “vuole essere un'università globale”, ha spiegato Beccalli, “è già un microcosmo internazionale”, soprattutto per quanto riguarda l'Africa, dove ci sono già progetti attivi e dove “possiamo dare un contributo allo sviluppo sostenibile dell'intero continente attraverso l'istruzione”.
Nel suo intervento all'inaugurazione dell'anno accademico, Leymah Gbowee, liberiana, premio Nobel per la Pace nel 2011, aveva esortato l'Università degli Studi di Milano a raggiungere gli obiettivi di “questa partnership”, in uno spirito di “rispetto reciproco”, perché “entrambe le parti hanno competenze da apprezzare”. I tempi in cui l'Africa era vista come un continente “in cui le competenze e l'esperienza venivano semplicemente esportate sono finiti", ha chiarito il premio Nobel: per Gbowee, in Africa “c'è tanta competenza e conoscenza quanto nel resto del mondo accademico internazionale”.