AGI - L'Italia continua a rappresentare un pilastro di speranza e resilienza nel settore sanitario del Sudan, con un impegno finanziario senza eguali pari a 92,3 milioni di euro - suddivisi su 28 iniziative - che la rendono il principale donatore della regione. Di fronte a un sistema sanitario al collasso, esacerbato da conflitti, sfollati ed epidemie, gli interventi strategici dell'Italia stanno salvando vite e promuovendo la resilienza a lungo termine. L'Italia è stata un alleato chiave del Sudan per oltre un decennio, appoggiando costantemente il settore sanitario del Paese attraverso programmi innovativi e partnership strategiche.
Durante la sua recente visita al Maternity Hospital - OPD - NICU di Port Sudan, l'ambasciatore Michele Tommasi ha ricordato l'incrollabile dedizione dell'Italia nel lavorare al miglioramento dei servizi di salute materna e infantile, sottolineando l'importanza della struttura conosciuta localmente come "Ospedale italiano". Questo riconoscimento riflette decenni di solide partnership, interventi mirati e iniziative incentrate sulla comunità, volte a risollevare le popolazioni più vulnerabili nel Sudan orientale. "L'Italia resta impegnata a rafforzare il sistema sanitario del Sudan, in particolare sulla salute materna e infantile, la lotta alla malnutrizione e la risposta alle emergenze. Il nostro approccio integrato garantisce che le cure salvavita raggiungano i più bisognosi, gettando le basi per uno sviluppo sostenibile. Stiamo facendo squadra, e la nostra partnership continuerà, per identificare nuovi progetti", ha affermato Tommasi durante il suo discorso agli ospiti e ai partner.
Michele Morana, responsabile dell'ufficio di Addis Abeba dell'Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo - competente per il Sudan - ha sottolineato che in un contesto difficile, l'Italia ha risposto in modo decisivo alla crisi attraverso l'intervento della ONG italiana AISPO (Associazione per la solidarietà tra i popoli), dotando ospedali e centri di assistenza sanitaria primaria, in particolare con la costruzione di un'unità di terapia intensiva neonatale (NICU) all'avanguardia a Port Sudan, attraverso campagne di sensibilizzazione della comunità incentrate sulla salute materna, sulla salute riproduttiva e sulla nutrizione, fornendo alimenti terapeutici essenziali e micronutrienti per combattere la malnutrizione grave, soprattutto tra i bambini, e rafforzando l'infrastruttura sanitaria e la governance, garantendo così la sostenibilità a lungo termine attraverso lo sviluppo delle capacità e la formazione del personale sanitario locale. Con un'attenzione particolare alla salute materna e infantile, alla malnutrizione e agli interventi salvavita, l'Italia non sta solo affrontando le esigenze umanitarie immediate, ma sta anche costruendo un sistema sanitario resiliente per le generazioni future in Sudan, ha concluso Morana.
Con oltre il 62% dei progetti in corso dedicati all'assistenza sanitaria, l'Italia continua a svolgere un ruolo fondamentale nel potenziamento delle infrastrutture sanitarie, nel miglioramento dell'accesso ai servizi essenziali e nella promozione di uno sviluppo inclusivo e sostenibile.