AGI - L'inizio del 2025 è stato segnato da un aumento degli arrivi irregolari di migranti via mare in Italia di oltre il 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al primo posto delle rotte del Mediterraneo centrale c'è la Libia, da dove provengono il 93,22% dei migranti arrivati in Italia, in 3.424 dal 1 gennaio al 3 febbraio, registrando un balzo del 93,34% rispetto ai 1.771 migranti giunti nello stesso arco temporale del 2024.
L'altra novità del 2025 è la retrocessione della Tunisia nella classifica dei principali paesi di partenza. Infatti, subito dopo la Libia c'è la Turchia, da dove provengono 130 migranti sbarcati, mentre nel 2024 erano a quota zero. Al terzo posto si trova l’Algeria, con 83 migranti sbarcati rispetto agli otto dell’anno precedente, e dopo la Tunisia, che registra appena 36 arrivi rispetto ai 980 del 2024.
In Italia, la Sicilia si conferma come il principale punto di approdo, con 3.110 migranti sbarcati da inizio anno, rispetto ai 1.937 registrati nello stesso periodo dell’anno scorso. La Calabria è lontana dietro con 182 arrivi, seguita dalle Marche con 111 e dalla Puglia con 101. Anche la Sardegna registra un aumento, con 126 sbarchi, mentre in Liguria si contano 43 arrivi. Al contrario, alcune regioni che nel 2024 avevano accolto migranti – come Campania, Emilia Romagna, Lazio e Toscana – non hanno riportato alcuno sbarco fino a oggi.
Tra i paesi di origine dei migranti, il Bangladesh è al primo posto, con 1.206 persone sbarcate di cittadinanza bangladese, seguito dal Pakistan, in 792 e dalla Siria, a quota 455. I migranti provenienti dal Bangladesh arrivano generalmente in Libia via aerea facendo scalo negli Emirati Arabi Uniti: la maggior parte arriva a Bengasi, in Cirenaica, per poi raggiungere l’ovest del Paese via terra. Anche i siriani partono tendenzialmente dalla Libia, dove atterrano tramite voli aerei diretti tra Damasco e Bengasi, oppure facendo scalo in Turchia. Altre nazionalità significative includono l’Egitto (284 arrivi), l’Etiopia (135), l’Eritrea (119) e l’Algeria (85). Si registrano inoltre migranti provenienti dal Marocco (68), dalla Somalia (52) e dal Sudan (49), mentre altre nazionalità sommano un totale di 428 persone. La loro rotta verso l'Europa è stata resa possibile da condizioni meteorologiche globalmente clementi per un mese di gennaio.
Un aumento nelle prime settimane del 2025 in contrasto con il calo complessivo degli arrivi irregolari dei migranti in Italia via mare registrato nel 2024, di quasi il 60% rispetto all’anno precedente. Secondo Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere, tale riduzione era dovuta “principalmente alle misure preventive delle autorità di Tunisia e Libia per interrompere le attività dei trafficanti”. La Libia, in particolare, era emersa come principale punto di partenza delle rotte migratorie verso l’Italia superando nettamente la Tunisia, che aveva avuto invece il predominio nel 2023.
L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha identificato in Libia 787.326 migranti nel periodo compreso tra agosto e ottobre 2024. La maggior parte dei migranti si trova nell’area occidentale del paese (54%), seguita dalla regione orientale (34%) e meridionale (12%): provenivano principalmente dal Sudan (26%), dal Niger (24%) e dall’Egitto (21%), con percentuali minori per Ciad (10%) e Nigeria (4%).
Sempre secondo l’Oim nei primi 25 giorni di gennaio 2025 le autorità libiche hanno intercettato in mare e riportato a terra 1.806 migranti, di cui 1.513 uomini, 213 donne e 80 minori. Di questi, il 70% del totale – pari a 1.313 persone – è stato fermato tra il 19 e il 25 gennaio e ricondotto nelle località costiere libiche di Sabratha, Zawiya, Tripoli e Al Khums. Fonti libiche confermano all'Agenzia Nova che tutti i 3.424 migranti approdati finora in Italia dalla Libia sono partiti dalle coste occidentali, sotto il controllo del Governo di unità nazionale (Gun), mentre non risultano partenze dalla Cirenaica, territorio dominato dal generale Khalifa Haftar.
L’Oim ha inoltre registrato 32 morti in mare al 25 gennaio lungo il Mediterraneo centrale, un’area che comprende partenze non solo dalla Libia, ma anche da altri paesi africani come la Tunisia. Nel corso di tutto il 2024, l’organizzazione ha documentato 665 morti e 1.034 dispersi lungo questa stessa rotta, per un totale di 1.699 vittime, confermando il Mediterraneo centrale come una delle rotte migratorie più pericolose al mondo.