AGI - Nel 2025 il Piano Mattei per l'Africa sarà esteso a cinque nuovi Paesi: Angola, Ghana, Tanzania, Senegal e Mauritania. Lo ha annunciato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa d'inizio anno organizzata dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e dall'Associazione stampa parlamentare. “Sono orgogliosa che il Piano Mattei stia riscuotendo sempre più attenzione e consenso. Non è solo interesse dell'Italia avere un approccio diverso al continente africano”, ha detto Meloni, secondo la quale le due grandi sfide dell'anno appena iniziato saranno ‘internazionalizzare ed europeizzare’ l'iniziativa, definita ”chiave di volta per un diverso tipo di cooperazione.”
Domani, dalle ore 11, la mia conferenza stampa dall'Aula dei Gruppi Parlamentari alla Camera dei Deputati. Potrete seguire la diretta sui miei canali. pic.twitter.com/gwJ53REb2L
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) January 8, 2025
Il Piano è stato lanciato esattamente un anno fa in occasione del vertice Italia-Africa di Roma, con l'obiettivo di sostenere lo sviluppo dei Paesi del continente combinando le attività di cooperazione con un maggiore coinvolgimento delle imprese. A oggi sono stati avviati 21 progetti in nove Paesi “pilota”: Algeria, Costa d'Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico, Repubblica del Congo e Tunisia. A questi si affiancano quattro progetti regionali o transnazionali: uno per la mappatura delle infrastrutture di produzione rinnovabile in Egitto, Algeria e Tunisia; un altro per il rafforzamento degli ecosistemi locali di intelligenza artificiale; un terzo basato sullo sviluppo del corridoio di Lobito (tra Angola, Repubblica Democratica del Congo e Zambia); e un ultimo incentrato sulla formazione artistica e musicale.
Nel corso della conferenza stampa, la Meloni ha risposto in particolare alle domande sulle prospettive del Piano Mattei nel 2025, sottolineando che anche in futuro sarà necessario “ampliare” il suo raggio d'azione. "La nostra strategia per l'Africa, ha detto Meloni, si è finora distinta per concretezza e credibilità: nei nove Paesi pilota scelti per il Piano Mattei, tutti i progetti sono già stati avviati".
Passando all'Africa, il Primo Ministro ha anche espresso preoccupazione per la crescente presenza della Russia nel continente. “È un tema che ho sollevato con i miei partner da circa due anni, e qualcosa sta cominciando ad accadere”, ha detto, ricordando che la NATO è stata a lungo molto concentrata sul fianco orientale, "senza capire che tutti i fianchi dell'Alleanza sono potenzialmente esposti, in particolare quello meridionale". “Se l'ultimo vertice dell'Alleanza (a Washington) ha portato una rinnovata attenzione al fianco sud, ciò è dovuto soprattutto all'impegno dell'Italia”. A questo proposito, Meloni ha citato anche la Libia in particolare: un possibile aumento della presenza russa in questo Paese, secondo il capo del governo italiano, è “reale”, perché “la Russia aveva una forte presenza in Siria, dove aveva la sua flotta nel Mediterraneo". Dopo la caduta del regime di Assad, ha aggiunto, "è ragionevole credere che la Russia stia cercando altri sbocchi, e uno di questi potrebbe essere la Cirenaica". Per questo Meloni ritiene che la questione “meriti di essere monitorata” e, infatti, "lo stiamo facendo a tutti i livelli” anche perché la "complessa" questione di una reale stabilizzazione della Libia “è forse una di quelle che abbiamo affrontato di più negli ultimi anni”.