AGI - In Italia aumentano le assunzioni di infermieri tunisini nelle strutture sanitarie private. Sono sempre più numerose le cliniche e le residenze per anziani, soprattutto in Emilia-Romagna, che reclutano personale sanitario tunisino. Grazie al Decreto Flussi sono state semplificate le procedure di assunzione, offrendo ai professionisti tunisini la possibilità di trovare lavoro in Italia e contribuendo a colmare una grave carenza di personale. Il consorzio Solco ha già assunto 25 infermieri tunisini, mentre il gruppo San Donato punta ad assumerne almeno 300 entro l'anno. Operatori che si aggiungeranno agli oltre 38mila stranieri già attivi in Italia.
Secondo i dati della Federazione nazionale delle professioni infermieristiche (Fnopi), tra i cittadini stranieri più rappresentati in Italia, al primo posto si colloca la Romania (12mila infermieri), seguita dalla Polonia (2mila), dall’Albania (1.848), dall’India (1.842) e dal Perù (1.500). I candidati, selezionati dopo prove tecniche e linguistiche, beneficiano della copertura delle spese di trasporto e del supporto amministrativo. Questa strategia non risolve però i problemi strutturali del settore sanitario italiano.
"Il reclutamento all'estero è una soluzione d'emergenza, ma non affronta le cause profonde", afferma Luca Lanzillotti della Uil Flp, che chiede salari più alti e migliori condizioni di lavoro per stabilizzare la situazione del personale locale.
L’ingresso degli infermieri dall’estero è possibile secondo una procedura semplificata, al di fuori delle quote stabilite annualmente dal decreto flussi. La procedura è regolata dall’art. 27, comma 1, lettera r-bis del D.Lgs. 286/98 (TUI) e l'articolo 40, comma 21 del D.P.R. 394/99 che disciplinano l'assunzione di infermieri stranieri nelle strutture sanitarie, pubbliche e private.
La struttura sanitaria pubblica o privata che desidera assumere un infermiere straniero residente all'estero deve presentare domanda di permesso di lavoro all'Ufficio Immigrazione. L'assunzione di infermieri stranieri è consentita al di fuori delle quote e può quindi essere effettuata in qualsiasi momento dell'anno, senza dover attendere l'emanazione di un decreto governativo. Hanno diritto a presentare domanda di autorizzazione anche le cooperative che gestiscono direttamente l'intera struttura sanitaria, ovvero i propri reparti o servizi presso i quali saranno impiegati gli interessati.
Le agenzie di lavoro interinale possono richiedere l'autorizzazione all'assunzione di tale personale, dopo aver ottenuto copia del contratto stipulato con la struttura sanitaria pubblica o privata. Presupposto necessario è l'autorizzazione all'ingresso dall'estero e, comunque, per l'esercizio legale della professione di infermiere professionale in Italia è il riconoscimento del corrispondente titolo da parte del Ministero della Salute e la successiva iscrizione nell'apposito albo professionale.