AGI - L'Antica Pizzeria da Michele non si ferma a Tripoli. Cinque mesi dopo l'apertura nella capitale libica, la famosa catena napoletana sta già guardando a nuove destinazioni, con Bengasi in cima alla lista.
“A Tripoli siamo stati accolti calorosamente. L'impatto sul mercato è stato subito apprezzato, anche se i primi mesi servono sempre per capire meglio le dinamiche locali e adattare l'offerta”, spiega Vincenzo Avventura, Senior Chef del marchio. L'inaugurazione del ristorante a Tripoli, nel quartiere Al Nofleen, ha segnato l'inizio di un'avventura che ha portato la tradizione napoletana nel cuore della Libia.
Con i suoi 300 metri quadrati, il ristorante offre un menu interamente basato su ingredienti italiani e dispone di un'area bar dove è possibile gustare il classico caffè napoletano.
Uno dei fattori chiave del successo a Tripoli è stato l'approccio economico. La margherita, al prezzo di 42 dinari (circa 7 euro), è piaciuta non solo alle famiglie ma anche ai professionisti e ai giovani. “Stiamo lavorando per rendere la nostra pizza ancora più accessibile a tutti”, spiega Avventura.
L'apertura a Tripoli è il risultato di otto mesi di trattative con il partner locale Otour Alwadi, guidato da Ali Hasan. I risultati ottenuti hanno spinto l'azienda a guardare oltre, con Bengasi in cima alla lista delle priorità. “C'è una mancanza di ristorazione di alta qualità e noi pensiamo di poter colmare questa lacuna”, aggiunge Avventura. Anche il contesto sta cambiando.
L'avvio di voli diretti tra Italia e Libia e la riduzione delle restrizioni ai viaggi hanno incoraggiato gli investimenti. Secondo Avventura, Tripoli è ancora una città “vergine” per i ristoranti di alto livello, e Bengasi ha caratteristiche simili. La qualità rimane la pietra miliare del marchio: gli ingredienti, dal pomodoro napoletano alla mozzarella di Gerola e ai broccoli del Vesuvio, sono importati direttamente dall'Italia.
Ogni pizzaiolo segue una formazione specifica per garantire il rispetto degli standard napoletani.
L'espansione non si limita alla Libia. Il marchio sta valutando anche opportunità in Tunisia, Egitto e altre parti del Nord Africa.
L'apertura di “Da Michele” in Libia fa parte di un più ampio sforzo per rafforzare le relazioni tra l'Italia e i Paesi nordafricani. In un contesto di crescente cooperazione economica, la pizza può diventare anche un simbolo di dialogo, contribuendo a creare legami che vanno oltre il semplice aspetto culinario. L'Italia è il primo partner economico della Libia, con un interscambio commerciale di oltre 9 miliardi di euro, e il Paese sta cercando di consolidare questa posizione con nuove partnership incentrate non solo sull'energia, ma anche su altri settori.
Ita Airways torna a collegare Italia e Libia da gennaio 2025 - https://t.co/hXesCMjyPc https://t.co/Jwe813DVGE pic.twitter.com/n7nkamGvbC
— ItaliaOggi (@ItaliaOggi) November 12, 2024
Non a caso, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha recentemente modificato l'annuncio sul sito “Viaggiare Sicuri”, allentando le restrizioni sui viaggi in Libia. L'aggiornamento significa che i viaggi nel Paese nordafricano, prima sconsigliati, non saranno più consentiti se effettuati per motivi di necessità, lavoro o affari. La ripresa dei voli diretti tra Roma e Tripoli operati da Ita Airways, prevista per il 12 gennaio, potrebbe essere seguita quest'estate da un collegamento tra Milano e Bengasi.