AGI - Alla prossima riunione del Consiglio europeo di giovedì 19 dicembre, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni confermerà che la questione dei migranti rimane centrale per l'Italia. Nel suo discorso odierno al Parlamento, la Presidente del Consiglio ha sottolineato che la lotta al traffico di esseri umani rimane “una priorità fondamentale” per l'Italia e che “il lavoro svolto finora per rafforzare la cooperazione con alcuni Paesi di origine e di transito ha contribuito a ridurre del 60% i flussi sulla rotta del Mediterraneo centrale”.
La Premier ha anche citato il Piano Mattei per l'Africa, che ha definito “un'iniziativa di interesse nazionale ed europeo”. Le relazioni con l'Africa “sono un elemento centrale della politica estera dell'Italia” e “ribadisco la mia soddisfazione per le iniziative” avviate dalla Presidenza italiana del G7. “Costruire, non solo con l'Africa ma con tutto il Sud del mondo, un nuovo modello di cooperazione e sviluppo basato sull'uguaglianza: credo che questa sia una delle principali eredità della Presidenza italiana del G7”, ha detto il premier, aggiungendo che ‘un nuovo partenariato tra l'Ue e le nazioni africane è fondamentale per affrontare le sfide comuni, tra cui la governance dei flussi migratori’.
Dalla Camera dei deputati, le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre. Seguitemi in diretta. https://t.co/jKiyW92U3n
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) December 17, 2024
Meloni ha inoltre sottolineato che l'Italia ha svolto un ruolo decisivo nel dibattito sulla ricerca di soluzioni alternative e nell'accelerazione del rimpatrio dei migranti. Il premier ha però voluto sottolineare un'altra questione cruciale legata al tema delle migrazioni e che, peraltro, riguarda direttamente uno dei principali progetti del governo: il protocollo Italia-Albania.
“È urgente rivedere il concetto di Paese terzo sicuro”, ha ribadito, sottolineando la necessità di un chiarimento ‘definitivo’ sulla questione, che ‘è stata oggetto di recenti provvedimenti giudiziari di natura ideologica’. Secondo Meloni, infatti, posizioni di questo tipo “rischiano di compromettere le politiche di rimpatrio di tutti gli Stati membri” se adottate dalla Corte di giustizia dell'UE.
La leader ha anche contestato le sentenze dei tribunali che finora hanno bloccato la piena operatività dei centri di accoglienza per richiedenti asilo di Shengjin e Gjader in Albania. Nel frattempo, però, su questi temi si é espressa anche la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dando a Meloni un prezioso "assist" in una lettera inviata oggi - in vista del prossimo Summit Ue - ai leader dei 27 Stati membri, in cui affronta specificamente la questione dei flussi migratori.
Il capo dell'esecutivo UE ha infatti dichiarato che è necessario procedere con la “revisione del concetto di Paese sicuro, avviando consultazioni con gli Stati membri, il Parlamento europeo, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni”. “Abbiamo approfondito l'analisi delle soluzioni innovative per combattere la migrazione illegale, in linea con le priorità individuate dagli Stati membri”, ha aggiunto il presidente della Commissione. “Abbiamo già chiesto all'Agenzia europea per l'asilo di accelerare l'analisi di specifici Paesi terzi che potrebbero essere potenzialmente designati come Paesi di origine sicuri e Paesi terzi sicuri, in vista della stesura di liste dell'UE”, ha concluso il presidente dell'Esecutivo comunitario.
Intanto l'Italia, come conferma Meloni, "segue con attenzione questi sviluppi". Sempre con l'intenzione di portare avanti in ambito UE le proprie proposte sulla gestione del fenomeno migratorio.