AGI - Siria e Afghanistan da anni oramai sono i principali Paesi d'origine dei richiedenti asilo che bussano alle porte del Vecchio Continente. A dirlo é il report della Fondazione Migrantes su "Il diritto d'asilo", dedicato alle migrazioni forzate, ovvero provocate da calamità naturali, da guerre e da tutti i generi di minacce alla vita. Lo studio mette peraltro in evidenza come nel 2024, dopo quattro anni di numeri in salita, sia sostanzialmente crollato il numero di rifugiati e migranti che approdano in Italia dal Mediterraneo: fra gennaio e la meta' di ottobre si contano 54 mila sbarcati, il 61% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023.
Per quello che riguarda gli approdi nell'Unione Europea il report fotografa nitidamente i Paesi d'origine dei nuovi arrivati: nel 2023 circa 183mila richiedenti asilo erano siriani mentre 101mila di nazionalità afghana. Altri paesi di origine dei 'migranti forzati' sono, nell'ordine, Turchia, Venezuela, Colombia, Bangladesh, Pakistan, Marocco, Egitto e Perù
Mons. Felicolo (Fondazione Migrantes): “le persone che scappano nel mondo sono in aumento da circa 20 anni. E purtroppo nel loro cammino incontrano sempre più ostacoli e difficoltà” https://t.co/hm5HkUnvsY #DdA24 #rifugiati
— Fondazione Migrantes (@_Migrantes) December 11, 2024
Ancora una volta, rileva lo studio, anche nel 2023 l’instabilità globale ha spinto verso l'Unione Europea un numero crescente di richiedenti asilo, anche se si tratta comunque di una minoranza di persone rispetto quelle costrette allo sradicamento forzato che approdano in altre aree del mondo. Dati alla mano, si legge che i "richiedenti per la prima volta" nel territorio dell'Ue, l'anno scorso, hanno superato il milione, facendo registrare un aumento del 20% rispetto al 2022. A livello planetario la tendenza al rialzo é tuttavia ancora più marcata: hanno chiesto asilo su base individuale 3,6 milioni di persone (erano state "solo" 2,6 milioni nel 2022: + 40%).
Sembrano invece segnare una inversione di tendenza i primi dati provvisori per il 2024: fra gennaio e giugno i richiedenti asilo per la prima volta nell'Unione sono stati circa 449 mila, contro i 475 mila dello stesso periodo 2023 (- 5%).
La Germania anche nel 2023 si è peraltro confermata come il Paese più preso di mira da questo tipo di migrazioni: con 329 richieste d'asilo registrate nel 2023 (in crescita del +51%) svetta nella classifica seguita da Spagna, Francia e Italia.
Le statistiche sui flussi migratori forzati sono relativamente recenti. Solo nel 2021 Eurostat ha iniziato a raccogliere dati nazionali sulle domande d'asilo inserite in una procedura accelerata prevista dall'art. 31(8) della "Direttiva procedure" 2013/32/UE. Sulla base delle cifre disponibili, nel 2023 il numero totale di richiedenti asilo sottoposti alla procedura accelerata nei paesi UE ammonta a circa 92 mila, con una flessione del 20% rispetto al 2022.
Questo canale d'esame sarebbe stato adottato soprattutto dalla Francia (con 47.440 richiedenti), seguita a distanza dall'Italia (14.630), dalla Grecia (9.925) e dall'Austria (8.195).
Infine, sempre nel 2023 l'Ue ha garantito protezione, in totale, a 409.500 richiedenti (status di rifugiato, protezione sussidiaria o umanitaria fra prima istanza e istanza finale su ricorso): un dato complessivo in crescita rispetto all'anno precedente, quando una delle tre forme di protezione era stata garantita a poco più di 383.500 persone.