(AGI) - L'Italia resta in contatto permanente con gli alleati del G7 sulla situazione in Siria e “non è escluso che ci sia una dichiarazione unitaria da parte dell'Ue. Ci sforziamo di adottare posizioni inequivocabili che porteranno alla stabilità nella regione”. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. Il ministro ha inoltre affermato che la decisione di inviare qualche mese fa l'Ambasciatore Stefano Ravagnan a Damasco si è rivelata fondamentale per garantire la tutela degli italiani rimasti nel Paese e per gestire una situazione di emergenza senza precedenti. Un gruppo armato è però entrato nel giardino della residenza dell'ambasciatore italiano a Damasco. “Non c’è stata violenza contro l’ambasciatore o i gendarmi. Hanno preso solo tre macchine ed è finita lì. Sono rimasti un po' in giardino. Ovviamente volevano verificare se c'erano soldati di Assad o se c'era qualche documentazione particolare", ha aggiunto Tajani.
L'Ambasciatore Stefano Ravagnan e i gendarmi presenti sul posto sono “al sicuro fuori dalla residenza dell'ambasciata. Ora lavoreranno da remoto”, ha spiegato Tajani, aggiungendo che “la situazione è completamente sotto controllo”. Ieri sera “una quindicina di nostri connazionali hanno attraversato il confine tra Siria e Libano e attualmente sono accolti nei conventi di Beirut. Siamo pronti a fare in loco ciò che è necessario se i nostri connazionali vogliono lasciare la Siria”, ha aggiunto. La situazione in Siria, già critica da anni a causa della guerra civile, è ulteriormente peggiorata con la caduta di Assad.
“Non possiamo dire adesso chi sarà responsabile della Siria, perché ci sono diverse forze sul terreno e vedremo se riusciremo a dialogare con loro. Siamo particolarmente preoccupati di tutelare la sicurezza di tutti gli italiani presenti in Siria, compreso l’ambasciatore, i gendarmi presenti nella nostra sede diplomatica”, ha affermato. “La situazione è in continua evoluzione e non sappiamo nemmeno cosa sia successo ad Assad. Non abbiamo notizie certe, sappiamo poco della sua sorte", ha aggiunto.
Tajani ha chiesto al capo della diplomazia turca, Hakan Fidan, di “fare tutto quanto in suo potere per garantire la sicurezza dei cittadini italiani, per garantire la tutela delle minoranze cristiane e non solo”. Fidan è “ottimista sull’evoluzione della situazione, almeno per quanto riguarda la sicurezza generale”. Per Tajani è importante che “sia preservata l'unità politica della Siria” e che “le minoranze, a cominciare da quella cristiana, non vengano attaccate”. Il ministro ha affermato di essere stato rassicurato dal nunzio apostolico a Damasco: “I messaggi che mi ha trasmesso sono molto positivi”.