AGI - Partirà nei prossimi giorni da Brindisi un nuovo aereo umanitario destinato alla Striscia di Gaza. Lo ha annunciato oggi il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in apertura della decima edizione di Med Dialogues, il forum internazionale organizzato dal suo ministero e dall'Istituto di studi politici internazionali (Ispi). "Presto partirà una barca con altre tonnellate di aiuti e 15 camion che abbiamo donato al Programma alimentare mondiale", ha spiegato il ministro degli Esteri. Tajani ha proseguito: “Allo stesso modo, negli ultimi mesi abbiamo lanciato un importante ponte aereo per portare in Italia più di 100 bambini di Gaza con le loro famiglie, affinché possano essere curati nei migliori ospedali italiani”. “Stiamo lavorando instancabilmente per facilitare il cessate il fuoco a Gaza. Bisogna liberare gli ostaggi e promuovere l’accesso umanitario alla Striscia di Gaza per aiutare la popolazione che soffre enormemente a causa della follia terroristica di Hamas”, ha sottolineato il ministro.
Questa nuova spedizione di aiuti a Gaza fa parte dell'iniziativa “Food for Gaza”, lanciata l'11 marzo presso il ministero. Fin dall’inizio del conflitto, l’Italia è stata in prima linea per garantire assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza, fornendo beni di prima necessità e prestando aiuto alle persone bisognose di cure, compresi i minori e le loro famiglie. L’iniziativa “Food for Gaza”, guidata dalla Farnesina in collaborazione con la FAO, il WFP e la Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), mira a facilitare l’accesso agli aiuti alimentari, per alleviare le sofferenze della popolazione e garantire la sicurezza alimentare nella Striscia di Gaza. Finora il governo ha stanziato 35 milioni di euro e inviato 60 tonnellate di attrezzature.
Tra le iniziative internazionali in corso è importante ricordare la conferenza ministeriale sulla mobilitazione degli aiuti internazionali a Gaza, che si terrà al Cairo, in Egitto, il 2 dicembre. Secondo i rapporti del Programma alimentare mondiale (WFP) di fine ottobre, la crisi umanitaria in corso a Gaza potrebbe presto degenerare in carestia se non verranno intraprese azioni immediate. Secondo il WFP, l’inverno si avvicina e la mancanza di cibo e di altri beni umanitari essenziali rischia di avere conseguenze catastrofiche. Questo scenario è confermato, prosegue il WFP, dai nuovi risultati dell'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), secondo cui, entro novembre, oltre il 90% della popolazione di Gaza dovrà affrontare una grave insicurezza alimentare.
Le restrizioni sugli aiuti umanitari che arrivano a Gaza sono severe. Nel mese di ottobre sono state consegnate a Gaza solo 5.000 tonnellate di cibo, che rappresentano solo un quinto degli aiuti alimentari di base per 1,1 milioni di persone che dipendono dagli aiuti salvavita del WFP. Il Programma alimentare mondiale ha dichiarato alla fine di ottobre di disporre di circa 94.000 tonnellate di cibo, sufficienti a sfamare un milione di persone per quattro mesi, pronte per essere inviate a Gaza, metà delle quali ad Ashdod (Israele), in Egitto e Giordania.