AGI - Tunisia e Italia rafforzano la loro cooperazione nel settore energetico. Il ministro dell'Industria e dell'Energia tunisino, Fatima Thabet Chiboub, e il ministro dell'Ambiente italiano, Gilberto Pichetto Fratin, hanno discusso a Roma, a margine del Global Fusion Energy Group, del progetto di interconnessione elettrica Elmed, elemento centrale del Piano Mattei del Governo italiano, volto a creare un “ponte energetico” tra Europa e Africa.
Il piano, ispirato agli ideali del fondatore dell'Eni Enrico Mattei, si concentra su sei pilastri, tra cui energia e sostenibilità, con l'obiettivo di migliorare l'efficienza energetica e promuovere le fonti rinnovabili.
Il progetto Elmed prevede la costruzione di un megacavo elettrico (in gran parte sottomarino) tra Italia e Tunisia, che consentirà uno scambio di energia per stabilizzare i sistemi dei due Paesi e sostenere la loro transizione energetica. L'infrastruttura collegherà la centrale di Partanna, in Sicilia, a Mlaabi, in Tunisia, con un investimento di circa 850 milioni di euro, di cui oltre 300 milioni finanziati dall'Unione Europea attraverso lo Strumento europeo di interconnessione.
Il cavo sottomarino di 200 chilometri, con una capacità prevista di 600 megawatt, rappresenta uno dei principali progetti infrastrutturali della regione e promuoverà la sicurezza e la sostenibilità energetica. Questa collaborazione è particolarmente importante per la Tunisia, che si è impegnata a ottenere il 35% del consumo energetico da fonti rinnovabili entro il 2030. Attualmente il consumo da fonti rinnovabili è del 7% e la strategia della Tunisia prevede la riduzione delle emissioni di carbonio del 45% entro il 2030. Per facilitare questi obiettivi, il governo tunisino sta incoraggiando gli investimenti nazionali e internazionali, concentrandosi sulle tecnologie pulite in linea con l'accordo di Parigi sul clima.
Durante l'incontro, i due ministri hanno concordato di approfondire il progetto Elmed con ulteriori discussioni nel primo trimestre del 2025. Entrambi hanno sottolineato l'importanza strategica della cooperazione per accelerare la transizione e garantire la stabilità energetica nella regione del Mediterraneo.
La ministra Chiboub ha affermato che la cooperazione con l'Italia è “fondamentale” per la Tunisia, mentre Pichetto Fratin ha ribadito il sostegno dell'Italia allo sviluppo sostenibile del Paese nordafricano.
In occasione del Global Fusion Energy Groupe di Roma, anche il ministro del Commercio e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha potuto interloquire con Chiboub in tema di cooperazione industriale tra i due Paesi. Il dialogo si è concentrato sul sostegno alle piccole e medie imprese (PMI) e alle start-up innovative, in particolare nei settori della tecnologia, del digitale e dell'intelligenza artificiale. Si è parlato anche della creazione di infrastrutture per facilitare l'innovazione e il trasferimento tecnologico, promuovendo la cooperazione tra centri di ricerca e parchi tecnologici italiani e tunisini.
Urso e Chiboub condividono l'intenzione di sviluppare un ecosistema industriale integrato, con nuove opportunità di investimento nei settori delle energie rinnovabili e delle materie prime strategiche. Questo è anche in linea con il progetto Italian AI Hub for Sustainable Development, un'iniziativa del G7 per promuovere le tecnologie avanzate e l'intelligenza artificiale in Africa.