AGI - Ospite d'onore della Fiera del Libro di Francoforte, la più importante fiera internazionale del libro, l'Italia coglie l'occasione per rafforzare i suoi rapporti con l'Africa. La fiera, il principale evento internazionale del settore, si è aperta ufficialmente oggi e durerà fino al 20 ottobre. Il Padiglione Italia, organizzato con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e dell'Agenzia Italiana per l'Internazionalizzazione delle Imprese (ICE), ospiterà oltre 230 editori e agenti: un'affluenza massiccia supportata dal programma di incontri tra scrittori predisposto dal curatore straordinario Mauro Mazza.
Per l'Italia, l'invito alla fiera di Francoforte ha un significato particolare: l'ultima volta che è stata ospite è stato nel 1988, e questo sottolinea senza dubbio un nuovo riconoscimento internazionale dell'editoria. Con un fatturato di circa 3,4 miliardi l'anno, questo settore è all'avanguardia dell'industria culturale in Italia, mentre in Europa si colloca al quarto posto e al sesto in assoluto.
Per Roma, la partecipazione a questo evento internazionale offre anche nuove opportunità editoriali. Quello africano, tra l'altro, è un mercato su cui l'Italia intende puntare attraverso una delle tante attività svolte dalla Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri: la promozione del libro italiano negli istituti di cultura all'estero. Da anni l'Italia riunisce i vincitori e i secondi classificati dei premi Campiello e Strega, con l'obiettivo di proseguire questa attività nelle sedi diplomatiche e culturali in Africa. La strategia è legata anche al ruolo delle scuole italiane nel mondo, tra cui l'Istituto Statale Galileo Galilei di Addis Abeba, la più grande scuola italiana all'estero.
Alessandro De Pedys, responsabile della diplomazia culturale della Farnesina, ha recentemente incontrato in Etiopia i dirigenti, il corpo docente e gli studenti iscritti all'Istituto di Istruzione Tecnica in Informatica e Telecomunicazioni, un nuovo corso di studi creato in occasione della visita nel Paese africano del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell'aprile 2023. La missione ha confermato l'ottimo livello delle relazioni bilaterali tra Italia ed Etiopia, anche nel campo della cultura e dell'istruzione, settori che Roma considera fondamentali nel contesto del Piano Mattei per l'Africa.
Ma Francoforte offre molte opportunità anche alle case editrici italiane, grazie all'ampio programma della fiera, notoriamente aperta agli editori di Africa, Asia, mondo arabo, America Latina e Caraibi. L'obiettivo della Buchmesse 2024 - ha sottolineato il Ministero degli Esteri della Repubblica di Germania, che sostiene la fiera dagli anni '70 - è quello di consentire agli editori dei Paesi in via di sviluppo di partecipare al più grande incontro dell'industria del libro, in modo da formare reti e agire sul mercato globale del libro nel medio e lungo termine. “La globalizzazione rimane un'impresa difficile per molti editori di queste regioni: mentre l'accesso al mercato mondiale è più facile che mai per alcuni operatori grazie alla comunicazione senza frontiere, per le piccole aziende, per lo più indipendenti, è una sfida importante operare sulla scena internazionale”, sottolineano gli organizzatori della fiera.
A' savoir, a Francoforte saranno presenti almeno quattro grandi case editrici africane, tra cui la rinomata Storymoja Publishers, fondata nel 2007 in Kenya e organizzatrice del più grande festival internazionale del libro in Africa. La “missione” di Storymoja è quella di “mettere un libro in ogni mano” e, in effetti, ha più di 600 titoli pubblicati in inglese e oltre 100 tradotti in altre lingue. Attraverso il progetto “Start A Library Trust”, la casa editrice Storymoja ha contribuito alla creazione di 286 biblioteche in tutto il continente.