AGI - Il numero di migranti irregolari che entrano nell'Unione europea è in calo. Come riportato dall'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere dell'UE è diminuito del 42% nei primi nove mesi del 2024, una tendenza significativa che porta la cifra complessiva di coloro che arrivano in Europa a 166.000 persone.
La rotta balcanica ha registrato il calo maggiore: 79%, cioè circa 17.000 persone in meno rispetto al 2023, mentre nel Mediterraneo centrale, la rotta generalmente più utilizzata, si è registrato un calo del 64% degli attraversamenti: 47.700 persone hanno preso questa rotta che, dal Nord Africa, porta generalmente i migranti a sbarcare sulle coste italiane, maltesi e greche. Per contro, nei primi nove mesi dell'anno si è registrato un aumento del 15% sulla rotta del Mediterraneo orientale, con un totale di 45.600 persone.
La pubblicazione di questi dati coincide con l'invio dei primi 16 migranti destinati ai due nuovi centri per richiedenti asilo che l'Italia gestirà in Albania, a Shëngjin e Gjadër. Un'iniziativa “nel pieno rispetto del protocollo firmato tra Roma e Tirana”, come ha più volte sottolineato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. I 16 migranti - di nazionalità egiziana e bengalese - non si trovavano in una situazione di vulnerabilità e sono stati soccorsi in mare dalla nave Libra della Marina Militare italiana. Lasciata l'isola di Lampedusa, arriveranno domani, al porto albanese di Shengjin, dove si trova la prima struttura costruita e gestita dall'Italia.
A Shengjin, a una sessantina circa di chilometri dalla capitale, Tirana, le autorità completeranno le procedure di identificazione e i controlli sanitari già iniziati a bordo della nave della Marina. Delle 16 persone, quelle che sono in regola e richiedono ufficialmente asilo in Italia saranno trasferite a Gjader, a circa venti chilometri di distanza, dove c'è un centro di accoglienza. Nel villaggio sono stati allestiti anche un centro di rimpatrio per coloro che non sono ritenuti idonei a richiedere asilo e saranno espulsi nel loro Paese d'origine, e un centro per coloro che sono stati giudicati colpevoli di reati all'interno dell'hotspot.
La premier Meloni, nel suo discorso al Parlamento, è intervenuta anche oggi su questo tema, affermando che “l'Italia ha dato il buon esempio firmando il protocollo con l'Albania”. “Si tratta di un percorso nuovo, coraggioso e inedito, ma che rispetta pienamente lo spirito europeo e che può essere intrapreso anche con altre nazioni extraeuropee”, ha aggiunto il premier. Anche il primo ministro albanese, Edi Rama, è intervenuto oggi sul tema: in un'intervista al quotidiano La Stampa, ha dichiarato che i migranti che arriveranno nei centri di Shengjin e Gjader “sono esseri umani che devono essere accolti, registrati e collocati in centri di accoglienza costruiti secondo gli standard dell'UE” e, soprattutto, “in condizioni sicure e corrette dal punto di vista umanitario”.