AGI - Nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa, varato lo scorso gennaio, il governo italiano prevede di realizzare un programma volto a rafforzare la rete scolastica in Africa su più livelli: apertura di nuovi istituti, aumento del numero di scuole private, creazione di sezioni italiane e scuole italiane lezioni nelle scuole locali. Il progetto e le sue priorità sono state illustrate dal Direttore Generale della Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), Alessandro De Pedys.
Di ritorno da una missione in Etiopia, l'alto funzionario ha fatto riferimento a un “piano a medio termine ma con alcuni interventi importanti” da programmare già per l'anno scolastico 2024/2025: “Sto pensando, ad esempio, all'apertura di un ufficio scolastico presso il Consolato Generale a Lagos, Nigeria, e a rafforzare il personale docente in servizio presso la scuola privata di Alessandria d’Egitto. Intendo tornare in Africa nel prossimo futuro per verificare personalmente i risultati di questo ambizioso piano di rafforzamento”, ha affermato.
Pilastro fondamentale della diplomazia italiana nel mondo è la rete degli istituti di cultura, uno dei principali strumenti che la Farnesina utilizza per promuovere la lingua e l'identità italiana a livello internazionale. Si tratta di “una realtà consolidata, che si è ulteriormente rafforzata con la recente creazione di nuovi istituti culturali ad Amman, Bangkok, Almaty e Miami”, spiega De Pedys, sottolineando che gli istituti culturali “rappresentano luoghi di scambio, incontro e dialogo tra intellettuali, artisti e comunità locali”. “Costituiscono spesso anche un punto di riferimento per gli italiani che vivono all'estero e per tutti coloro che desiderano sviluppare un legame con la cultura italiana”, ha osservato il diplomatico, ricordando che gli istituti italiani di cultura sono attualmente presenti in 86 città del mondo nove in Africa.
In questo senso, ha proseguito De Pedys, "i nostri Istituti italiani di cultura al Cairo, Addis Abeba, Pretoria, Tunisi, Algeri, Dakar, Nairobi, Tripoli e Rabat svolgono un ruolo cruciale, organizzando festival culturali, tournée di compagnie teatrali, musicali e artistiche, corsi di lingua, mostre, collaborazioni con istituzioni locali nonché progetti di cooperazione e scambio con università o centri di ricerca locali.
Altro fiore all'occhiello della trasmissione della cultura e dell'arte italiana all'estero è la “Collezione Farnesina” (https://collezionefarnesina.esteri.it/la-collezione), che riunisce alcune delle più belle opere d'arte contemporanea presso la sede della Ministero degli Affari Esteri. «Si tratta di uno strumento essenziale per promuovere l'arte contemporanea, la cui diffusione richiede un sostegno maggiore rispetto all'arte classica e moderna», ha spiegato De Pedys, ricordando che il carattere itinerante della collezione consente di esporre le opere nel cuore delle sedi diplomatiche e rete consolare e negli istituti di cultura.
È stato il caso della mostra “Una vetrina sulla collezione d’arte contemporanea della Farnesina”, le cui opere sono state esposte nel 2022 all’Istituto Italiano di Cultura di Dakar e anche al Museo delle Civiltà Nere della capitale senegalese. “La sezione senegalese della mostra, proveniente da Nuova Delhi nell'ambito del programma 'Italia, Culture, Africa 2019', dimostra l'impegno dell'Italia nel creare legami con l'Africa nei campi del design, della musica, del teatro, della danza e della cultura urbana” ha continuò. Dopo Dakar, la mostra è stata presentata anche a Lisbona e Parigi.