I l Lago di Como è da sempre meta di turisti, che scelgono di soggiornare sulle sue suggestive rive. Una delle location naturali più famose ed eleganti d’Italia che già dai tempi dei romani era un rifugio popolare per ricchi e aristocratici. Nei secoli è diventato luogo preferito per la nobiltà soprattutto milanese. Degno di nota per le bellezze architettoniche e le ville è soprattutto quel ramo del lago di Como che non volge a Mezzogiorno, quello che va appunto verso Como (mentre quello manzoniano va verso Lecco).
Villa Balbianello del conte Monzino
Venendo dalla città lariana e superata l’isola Comacina, unica isola nel lago di Como, affascinante e disabitata, si ammira la grande bellezza di villa Balbianello che fu del conte Guido Monzino, un gioiello costruito stanza per stanza dal grande esploratore italiano, autore di 21 spedizioni in tutto il mondo, fra cui la prima e fino ad oggi unica impresa che ha raggiunto il Polo Nord con slitte trainate da cani e con equipaggiamento originale confezionato dagli eschimesi di Qânâq (nel 1971) e la prima ascensione italiana all'Everest (1973). Dopo la morte del conte, avvenuta nel 1988 a soli 60 anni, la villa è andata in eredità al Fai ed è oggi un museo visitabile con un giardino lussureggiante che incornicia la villa.
La Loggia, cuore del giardino, domina dall’apice del sentiero e garantisce un doppio panorama: da una parte la Tremezzina, centro di quel Lario tanto amato e descritto da Stendhal, dall’altro il bacino, detto Durini o di Diana, che indirizza verso l’Isola Comacina. Dagli anni 1990, la bellezza di villa del Balbianello ne ha fatto una richiesta location cinematografica. Nelle sue sale e giardini sono state girate varie pellicole internazionali, tra cui ‘Un mese al lago’ di John Irvin (1995) e soprattutto ‘Star Wars: Epiosodio II – L’attacco dei cloni’ di George Lucas (2002) e ‘007 - Casino Royale’ di Martin Campbell con Daniel Craig (2006).
Villa 'La Quiete' dei Sola-Cabiati
Proseguendo sul lago verso Bellagio, laddove i due rami del lago si incontrano per poi proseguire uniti in direzione della Svizzera, il turista viene colpito sulla riva sinistra all’altezza di Bolvedro, frazione di Tremezzo, dalla maestà ed eleganza di una villa settecentesca eretta per conto della duchessa del Carretto, che passò poi in proprietà alla famiglia Brentano e successivamente ai Serbelloni, che la trasformarono in una raffinatissima dimora ed è oggi di propietà dei Sola-Cabiati.
In questo luogo risuona l’eco nelle pagine indimenticabili di Giuseppe Parini, l’abate-poeta padre della letteratura civile italiana e grande illuminista, precettore del duca Gian Galeazzo Serbelloni dal 1754 al 1762, che battezzò col nome di villa “La Quiete” la residenza estiva dei duchi Serbelloni sulla Riviera Tremezzina del Lago di Como. E nella seconda metà del ’700 fu proprio Gian Galeazzo Serbelloni, figlio di Gabrio e Maria Vittoria Ottoboni, a offrire alla villa l’aspetto di oggi: dallo splendido corpo centrale, affiancato da due eleganti ali laterali, al grande scalone, dai balconi in marmo alle persiane azzurre, omaggio al colore del lago, fino naturalmente al magnifico giardino all’italiana, diviso in quattro grandi parterres fioriti, e risalente sulla destra verso la montagna tra sentieri di felci e osmanti profumati. Per la decorazione interna della villa, Gian Galeazzo chiamò Muzio Canzio, raffinato stuccatore della Val d’Intelvi, e Francesco Conegliani, allievo della bottega milanese del Tiepolo, che realizzò un ciclo di affreschi ispirati all’Eneide di Virgilio, tema suggerito probabilmente da Giuseppe Parini.
Una dimora storica, dunque, che conserva al suo interno anche un museo con il letto a baldacchino su cui dormì Napoleone Bonaparte alla fine del ‘700 dopo che il suo esercito aveva conquistato Milano.
Il sogno di dormire 'accanto' a Parini e Napoleone
Una dimora che adesso può realizzare il sogno di chi vuole trascorrere una vacanza immerso nella storia: a partire da questa stagione, infatti, la villa che fu dei duchi Serbelloni viene gestita dal Grand Hotel Tremezzo in esclusiva per i suoi ospiti. Un sodalizio, quello tra l’albergo in stile liberty che ha aperto i suoi battenti nel 1910, nel cuore della Belle Epoque, e Villa Sola-Cabiati, a pochi minuti uno dall’altra sulla Riviera della Tremezzina, che celebra i due secoli più luminosi del Lago di Como e del suo Grand Tour.
Anzitutto il ’700, l’epoca delle grandi ville, dimore estive dell’aristocrazia milanese, emblema di quella misura neoclassica, amante delle proporzioni perfette e della natura più delicata. Quindi il ’900 degli splendidi Palace, mito alberghiero internazionale di cui il Grand Hotel Tremezzo è uno dei massimi interpreti, tanto da ricevere nel 2016 il titolo di “Hotel dell’anno”, conferito dal gruppo Preferred Hotels & Resorts. L’albergo più esclusivo della Riviera della Tremezzina ha voluto dedicare ai suoi ospiti il privilegio di vivere la bellezza di Villa Sola-Cabiati e di ambientare nella sua serenità gli eventi più importanti, dai più intimi ai più spettacolari.
Ora è infatti possibile soggiornare in villa in forma esclusiva per un minimo di tre notti per vivere il privilegio di una eleganza d’altri tempi, avendo a disposizione le sei suite, il grande parco-giardino con piscina, e le sale affrescate dalla scuola del Tiepolo per una cena a lume di candela preparata dal proprio chef privato. E al mattino un’esclusiva lancia d’epoca è a disposizione dei clienti per un viaggio tra le perle del Lago di Como. Ad attendere gli ospiti al ritorno, a poca distanza dalla villa, tutti i servizi del Grand Hotel Tremezzo, la sua esclusiva Spa, i suoi ristoranti, le sue piscine.
Grand Hotel Tremezzo, 'gioiello' liberty del 1910
Ed è proprio l’albergo esclusivo a pochi minuti da villa ‘La Quiete’, collegato da un servizio di limousine via terra e via acqua, uno dei luoghi più incantevoli del Lago di Como, con una spettacolare vista panoramica su Bellagio, la Riviera delle Azalee e sulle vette rocciose delle Grigne. L'hotel storico (risale al 1910) dispone di 90 tra camere e suite, tutte caratterizzate da una vista unica sul lago o sul parco secolare di 20 mila metri quadrati.
La raffinata T Spa e le Rooftop Suite all'ultimo piano sono state progettate dallp studio di architettura Venelli Kramer. La Spa, oggi offre oltre 1.000 mq. di spazio dedicato al benessere ‘a misura di lago’ firmati Espa. Le Rooftop Suite finemente arredate dispongono di una terrazza privata, jacuzzi all'aperto, servizio di maggiordomo ed una vista panoramica sul lago. L'hotel dispone anche di tre piscine: WOW (Water On the Water) - una piscina galleggiante proprio di fronte alla spiaggia privata; la Piscina dei Fiori - letteralmente circondata da giardini e fiori - e l’Infinity Pool della T Spa.
L'eredità 'certificata' di Gualtiero Marchesi
L’hotel offre anche un’ampia varietà di esperienze culinarie: la cucina raffinata del ristorante ‘La terrazza’, dove da molti anni il Grand Hotel Tremezzo ha il privilegio di presentare agli ospiti i piatti creati dal grande Maestro Gualtiero Marchesi, scomparso lo scorso dicembre. Uno in particolare, il suo celebre e caratteristico ‘risotto oro e zafferano’ (vedi la preparazione fatta dallo chef nel 1981 su YouTube), che da quest’anno sarà accompagnato da un certificato, che ricorderà all’ospite un “momento italiano” davvero speciale.
La ricchissima cantina del ristorante L'Escale
In alternativa, ‘l'Escale’ rappresenta una scelta più informale: omaggio ai simboli dell’ospitalità italiana, la trattoria e l’enoteca, rivisitati con un tocco di eleganza moderna. ‘L’Escale’ rappresenta la vera novità della stagione 2018, un incontro tra gli elementi storici dell’ambiente, i muri in pietra, il portale in legno, il tavolo da degustazione ricavato da un albero centenario, e ancora l’affettatrice Berkel, quindi le nuove presenze, dalla panca in tartan al bancone “bistrot”, al tavolo “Bussola”, ideale per una cena in famiglia o in un gruppo di amici.
‘L’Escale’ vanta anche una straordinaria cantina con oltre 600 bottiglie di vini bianchi, refrigerati in una teca in vetro trasparente, che lascia trasparire l’originaria struttura del muro; quindi 800 bottiglie di rosso, che “riposano” in un mobile di ferro grezzo e legno. Accanto a questi due ristoranti c’è il T Pizza immerso nei giardini dell'hotel, dove gli ospiti possono gustare la pizza cotta nel forno a legna o, in alternativa, il T Beach, per gustare grigliate di carne e pesce a bordo lago. Passeggiando nel parco secolare del Grand Hotel Tremezzo, infine, gli ospiti in questi giorni di Primavera possono scoprire il nuovo giardino d’Inverno, ispirato alle antiche serre, ideale per un evento privato, un concerto, una conferenza, una sfilata.
E proprio perché così intimo, romantico e devoto all’impeccabile tradizione delle cinque stelle lusso, il Grand Hotel Tremezzo può essere la cornice ideale per una festa di matrimonio diversa da ogni altra. Agli interpreti dello stile di questo storico Palace, inoltre, spetta il compito di consigliare le esperienze più straordinarie per rendere memorabile la vacanza sul Lago di Como: dalla passeggiata emozionante alla cima di San Martino, lungo uno dei sentieri più suggestivi d’Italia, alla scoperta delle ville nobiliari del Lacus Larius e dei loro capolavori d’arte.
In riva al lago arriva lo chef del futuro
Dopo le emozioni e la bellezza della Riviera della Tremezzina, tornando verso Como, di fronte all'hotel Sheraton Lake Como i viaggiatori hanno 'l'obbligo' di fermarsi in un ristorante avvolto nel verde, il Kitchen. Un'occasione per conoscere un giovane chef destinato a diventare uno dei più importanti d'Italia, Francesco Soletti, campano, pieno di talento ed entusiasmo che attraverso la cucina trasmette la sua filosofia di vita e racconta il suo percorso professionale e privato dove la tradizione del sud d’Italia si intreccia con l’internazionalità ed approda ora sulle sponde del lago di Como. La cucina del Kitchen si caratterizza per una costante e accurata ricerca di prodotti di alta qualità puntando su materie prime legate al territorio e alla stagionalità. Le proposte dello chef Francesco Soletti esaltano i sapori e i colori caratteristici della terra italiana e mediterranea.
Nel menu piatti dai sapori forti e inaspettati come il risotto con menta, gorgonzola dolce e gambero rosso di Mazara o il piccione preparato con cavolo rosso marinato e fermentato, cavoli di Bruxelles e foie gras. Nato in una famiglia di contadini nella provincia di Napoli, lo chef Soletti vive in una realtà in cui tutto viene fatto in casa, dove si apprezzano i sapori veri e i prodotti locali, dalla frutta e verdura coltivati dalla famiglia, il vino, i salumi derivanti dall’allevamento degli animali, la raccolta di nocciole e delle noci, fino ai liquori a base di erbe e frutti. Grazie ai nonni cresce l’amore e passione per la cucina, sono loro che portandolo spesso in campagna gli trasmettono un intenso amore per la natura e per i prodotti del territorio campano.