S emmai qualche vegano avesse intenzione di entrare in un McDonald's (nel mondo) per mangiare una porzione di patatine, è meglio che ci pensi due volte prima di tradire involontariamente i propri princìpi. Proprio così, perché nella ricetta del più adorato dei classici della celebre catena di fast food c'è il latte. Non come siamo abituati a pensarlo noi, ovviamente, ma sotto forma idrolizzata e, insieme al grano idrolizzato, costituisce uno degli ingredienti principali della fase pre frittura. E non è finita: tra gli ingredienti segreti c'è anche "l'aroma di carne di manzo" e ben sette diversi tipi di olio .
In Italia 'solo' 9 ingredienti per le patatine
Ma c'è una buona notizia: dei 19 ingredienti utilizzati negli Stati Uniti per produrre le patatine, in Italia se ne utilizzano 'solo' 9. E i vegani italiani possono tirare un sospiro di sollievo perché tra questi non ci sono né il latte né l'aroma di carne. In particolare, dei nove ingredienti, cinque sono impiegati nella produzione industriale, si legge sul Fatto alimentare, mentre nei singoli ristoranti la frittura viene completata utilizzando altri quattro ingredienti. In tutto nove.
- Patate
- Olio di girasole
- Olio di colza
- Destrosio
- Difosfato disodico come stabilizzante
- Olio di girasole
- Olio di colza
- Antischiumogeno
- Sale iodato.
McDonald's: "Ecco cosa usiamo per le patatine"
In un comunicato stampa inviato nel 2015 al Post, McDonald's Italia illustrava l'intero processo partendo con una rassicurazione che sembrerebbe scontata: "Le nostre patatine provengono da patate intere; utilizziamo principalmente varietà di patate a pasta bianca, che hanno la consistenza ottimale per poi essere fritte e sono caratterizzate da tuberi allungati, perfetti per assumere la forma a bastoncino". In aggiunta, si legge nel comunicato, "la ricetta prevede destrosio, ovvero zucchero, e difosfato disodico, uno stabilizzante che ha semplicemente il compito di evitare che le patate si scuriscano".
"Durante la lavorazione - scrive McDonald's - le patate vengono pre-fritte in un olio vegetale non idrogenato formato da olio di girasole e olio di colza al quale viene aggiunto un antischiumante (E900), e poi surgelate. Le patate arrivano così nei nostri ristoranti già tagliate e surgelate in comodi sacchetti, pronte per essere fritte in olio vegetale".
"L’olio, formato da oli non idrogenati di girasole e di colza, viene costantemente ripulito da eventuali residui e filtrato ogni giorno - si legge ancora nel comunicato -. Un sistema computerizzato consente di monitorarne la qualità e verificarne il grado di usura in modo da cambiarlo tutte le volte che un apposito strumento elettronico chiamatotesto, che rileva la presenza di sostanze polari, ce ne segnala la necessità. Ogni volta che lo cambiamo, lo facciamo totalmente. Una volta fritte, vengono servite entro sette minuti di modo da offrirle sempre calde e al massimo delle loro proprietà organolettiche".