AGI - “I neonati che vivono in una casa con cani o gatti sembrano avere meno probabilità di sviluppare allergie alimentari”. Sono i risultati di un approfondito studio giapponese presentato dal Washington Post, secondo cui “il vantaggio vale anche se l'esposizione avviene durante lo sviluppo fetale”, ovvero “quando una madre incinta vive con animali domestici”.
Insomma, lo studio rivela che l'esposizione a cani o gatti durante la gravidanza o nei primi mesi di vita “ha ridotto le probabilità di una successiva allergia alimentare di circa il 14%” e il beneficio maggiore è stato “quando i cani vivevano in casa” e quando l'esposizione s’è verificata con “lo sviluppo del feto” e “nell'infanzia”.
Non è la prima volta che studi simili sono arrivati alle stesse conclusioni, ma in questo caso la ricerca giapponese ha coinvolto “più di 65.000 neonati” con i loro genitori ed “è di gran lunga il più grande ricerca mai svolta fino ad oggi”.
Ad ogni modo, come per altri studi del genere, la ricerca nipponica “non ha affatto potuto dimostrare che gli animali stessi riducono il rischio di allergia alimentare”, sottolinea il quotidiano Usa, ma ci potrebbe essere qualcos'altro che, associato alle caratteristiche dell'animale domestico, lo stile di vita o la sua genetica, “potrebbe causare l'apparente associazione”. Tuttavia, i pediatri accreditati, specializzati nello studio e nel trattamento delle allergie, hanno affermato che i risultati “sembrano rassicuranti per i possessori di animali”.
"La scoperta che l'esposizione a cani e gatti è correlata a minori allergie alimentari sembra piuttosto solida e concorda con diversi studi precedenti", ha affermato James Gern, professore e capo della Divisione di allergia, immunologia e reumatologia dell'Università del Wisconsin in quel di Madison. Non solo il professor Gern ha pubblicato un documento che già nel 2004 dimostrava come le caratteristiche genetiche del cane riduce il rischio di tutti i tipi di allergie, ma ha anche sostenuto che la nuova ricerca “aggiunge alla crescente letteratura che i contatti con gli animali domestici potrebbero avere molti benefici per la salute dei bambini”. Oltre all'allergia alimentare, altri studi hanno riscontrato “tassi più bassi di dermatite atopica, malattie sibilanti, allergie respiratorie, asma e aumento generale del benessere psicologico”.
Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista PLoS One, è stato condotto da Hisao Okabe del dipartimento di pediatria della Fukushima Medical University. Lei e colleghi hanno analizzato i dati per il Japan Environment and Children's Study, uno studio nazionale su tutte le gravidanze avvenute tra gennaio 2011 e marzo 2014. Le informazioni sono state ottenute da cartelle cliniche e questionari autosomministrati. I ricercatori hanno esaminato il rischio dei bambini di sviluppare allergie alimentari fino all'età di 3 anni.