AGI - Ma i cani possono parlare? Alcuni tra i loro proprietari sostengono di sì, usando la zampa per toccare dei pulsanti con parole preregistrate. Gli animali sono meglio conosciuti come Botton dog, ovvero “cani pulsante”, per la loro capacità di comunicare “premendo pulsanti identificabili da immagini, simboli o una posizione corrispondente a parole specifiche”, scrive il Washington Post, che informa come esistano e si possano comunque acquistare tavole armoniche composte di pulsanti a partire da circa 30 dollari, per un kit iniziale da “principianti”, a 230 dollari per un set completo per cani che "possono parlare" o vogliono farlo.
Naturalmente, nemmeno a dirlo, i video dei Button Dogs sono diventati virali sui social media. Uno degli hashtag utilizzati con video dal titolo #dogbuttons ha fatto registrare ben 102,8 milioni di visualizzazioni su TikTok in soli pochi giorni. Ovviamente anche gli animali stessi sono oggetto di dibattito, con esperti di comportamento animale che discutono e sollevano dubbi e domande su ciò che i cani stanno realmente "dicendo" e se le parole significano per un cane la stessa cosa che ha per noi.
Another use of the hahaha button. I think she associates this with us having fun together! @FluentPet #fluentpet #talkingdog #DogsofTwittter #doghumor pic.twitter.com/SV65FTbegE
— Parker (@pupparkerposey) March 20, 2023
Sarah-Elisabeth Byosiere, direttrice del Thinking Dog Center presso l'Hunter College, crede che "i nostri cani ci abbiano 'parlato' per tutto questo tempo, ma noi non abbiamo semplicemente 'ascoltato'", sostiene. "I brevi video che vedo online sembrano indicare che i cani siano in grado di formare associazioni tra la pressione di un pulsante e un risultato, ma è davvero difficile dire se sta accadendo qualcosa in più".
Tuttavia, un ampio e approfondito studio in fase di realizzazione presso l'Università di San Diego in California sta cercando di determinare il nesso tra i pulsanti e ciò che i cani vogliono comunicare in modo significativo. La ricerca, ideata da Federico Rossano, il principale responsabile del lavoro, è condotta in collaborazione con FluentPet, azienda che produce e vende pulsanti e tavole armoniche. La società sta condividendo i dati con il laboratorio di Rossano e l'Università di San Diego, ma non sta finanziando lo studio, stando a quanto assicurato. "Non stiamo pagando per i dati e loro non ci pagano per analizzarli", ha detto il capo della ricerca. "Il mio laboratorio raccoglie informazioni aggiuntive ed esegue anche esperimenti comportamentali, completamente indipendenti da FluentPet".
La ricerca coinvolge circa 10 mila proprietari di cani provenienti da 47 paesi mentre un sottogruppo molto più piccolo - meno di una dozzina per ora, ma alla fine saranno diverse centinaia – è stato dotato di telecamere nelle proprie case, in funzione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per rilevare il comportamento dei cani che azionano i pulsanti e decifrarne il loro significato.
Gli accorgimenti sono di diversa natura: i ricercatori hanno anche in programma di monitorare i cani ed eseguire loro dei test per stabilire se stanno effettivamente comunicando o invece premendo i pulsanti in modo casuale. I risultati probabilmente non saranno disponibili prima della fine dell'anno ma intanto gli articoli scientifici che delineano le loro prove sono in fase di revisione o di presentazione per la pubblicazione.