AGI - Il vostro rapporto con il denaro cambierà quando vi sposerete. E sarà proprio la persona che sceglierete di avere accanto ad influenzare il rapporto con il portafoglio, la capacità e la volontà di spendere o di accumulare risparmi. Lo sostengono alcuni ricercatori di diverse università americane, interpellati dal Wall Street Journal, che spiegano come solitamente "tendiamo a scegliere il nostro partner in base a valori condivisi, tratti comuni e altre somiglianze" ma non per affinità finanziarie.
"Nello stile con cui si gestiscono le proprie risorse finanziarie" spiega Jenny Olson, ricercatrice dell'Università dell'Indiana "è più valido il discorso per cui gli opposti si attraggono. Siamo più attratti dalle persone che possono controllare le nostre rigide regole sul denaro".
Insomma, cerchiamo qualcuno che possa bilanciare i nostri eccessi. "Chi sente di tendere troppo al risparmio, rendendosi conto di non usare abbastanza i suoi guadagni per godersi la vita, potrebbe cercare un partner che lo aiuti a sentirsi più a suo agio con le spese occasionali e non programmate".
Con il passare del tempo questo fa sì che entrambe le personalità mutino nel tempo. "Passano gli anni e i coniugi" così diversi al momento dell'unione per la vita "si ritrovano ad assomigliare sempre di più. Gli 'spendaccioni' sposati con i cosiddetti 'taccagni', e viceversa, si adeguano alla diversità del partner e riescono, pian piano, a imparare l'uno dall'altro" sostiene Scott Rick, professore di marketing all'Università del Michigan ed esperto di gestione delle finanze coniugali.
Questa convergenza di caratteri, sancita dal compromesso, è determinante del resto anche per la durata del matrimonio."I coniugi che non riescono a cambiare le loro attitudini hanno più difficoltà nella relazione e quei matrimoni sono probabilmente più fragili, con più possibilità di arrivare a un divorzio", aggiunge Rick citando uno studio che ha effettuato su oltre 1300 coppie e che sarà inserito in un libro di prossima uscita.
Assumersi rischi e cambiare vita
Il giornale americano esemplifica questo discorso con storie reali di reciproca influenza che dimostrano come una vita di coppia bilanciata dal punto di vista economico dia più vantaggi rispetto ai single. Secondo una ricerca della Federal Reserve Bank di St. Louis, infatti, nel 2019 il patrimonio netto delle coppie sposate di età compresa tra i 25 e i 34 anni era quasi nove volte superiore al patrimonio netto dei single.
Tutto questo può portare benefici anche dal punto di vista delle scelte che possono essere fatte pensando alla propria carriera. Kristen James, product manager di 33 anni di Austin, Texas, ha spiegato come il marito, Ben, cofondatore di startup di 35 anni, abbia cambiato la sua vita anche grazie all'approccio che i due avevano, diametralmente opposto, sulla gestione del denaro. Lei molto più conservatrice, lui molto più propenso al rischio d'investimento.
Kirsten ha spiegato come, dopo essersi confrontata sul tema con il proprio compagno, abbia deciso di cambiare totalmente la sua vita dedicandosi al settore tecnologico e arrivando così a guadagnare di più. "Senza l'incoraggiamento di mio marito" dice "non mi sarei mai sentita altrettanto sicura" nello stravolgere la propria vita. "Tu vali molto di più di quello che guadagni" è la frase che l'ha spinta ad assumersi più rischi e a mettersi realmente alla prova.
Questo è un esempio di come sia altrettano fondamentale che le coppie comunichino sulle differenze di mentalità in ambito finanziario. Matt Lundquist, psicoterapeuta e direttore clinico di Tribeca Therapy a New York, spiega che il "confronto sincero fa sì che entrambi siano più capaci di prendere decisioni insieme, per quanto questa pratica possa sembrare inizialmente noiosa".
Il dialogo e pari compiti
Per Adrian Ward, professore di marketing presso l'Università del Texas ad Austin, il "parlare in coppia" di questioni economiche "evita anche lo squilibrio di potere che nasce quando uno dei due partner si intesta la gestione del denaro per l'intera farmiglia". Nella sua ricerca, ha scoperto che spesso uno dei due partner si occupa delle finanze non perché sia meglio equipaggiato per farlo, ma perché ha più tempo per questo lavoro. Questo è un processo, però, che tende "a escludere l'altro partner dal processo decisionale", un comportamento che nel lungo periodo mina la stabilità della coppia.
L'ultimo consiglio riportato dal Wsj è quello di Marcella Mollon-Williams, consulente finanziario comportamentale, specializzata nell'organizzazione di sessioni di consulenza finanziaria per i futuri sposi. "Il problema principale è che le coppie parlano troppo spesso delle cose che uno dei due partner vuole che l'altro eviti di fare con i soldi, invece di quelle che potrebbero fare insieme". L'approccio, quindi, deve essere propositivo: "Quando iniziate a sognare insieme, identificando le cose che il denaro può comprare per farvi stare bene, diventerà tutto più facile. È come guardare avanti e poi lavorare all'indietro".