AGI - Una cosa è certa: cresce la qualità, si diffonde il verbo della pizza d'autore e si moltiplicano a vista d’occhio progetti imprenditoriali ancora più ambiziosi. L’Italia, paese della pizza per antonomasia, non foss’altro perché la Margherita ripropone i colori della bandiera nazionale, ne ha mille specie e varietà, frutto di singoli, catene, industrie, artigiani, maestri pizzaioli. Da tavolo, da banco, al taglio, da asporto. Rotonda, al taglio, alla pala, cotta nel forno a legna o su pietra.
Nel novero, ci sono anche le pizze surgelate. Anch’esse di “qualità”. Per le quali è stato nei giorni scorsi raggiunto un accordo di sostegno alla filiera, che vede Intesa San Paolo e la famiglia Roncadin, azienda leader nella produzione di pizza surgelata di qualità, stringere un patto di collaborazione “per consentire alle aziende facenti parte del processo produttivo e distributivo, di essere accompagnate nei propri progetti di crescita sul territorio, di internazionalizzazione e di rinnovamento delle proprie strutture produttive, anche accedendo a soluzioni finanziarie dedicate”.
La banca, si legge in un comunicato congiunto, si propone di agevolare “l’accesso al credito dei fornitori strategici segnalati dal capofiliera per facilitare gli investimenti, in particolare quelli destinati all’efficientamento energetico, alla transizione ecologica, alla riduzione dei consumi idrici, alla valorizzazione dell’agricoltura biologica, all’ammodernamento delle aziende (Agricoltura 4.0), nonché il supporto per la gestione delle attività correnti e di campagna con specifici prodotti dedicati”.
Ma, al tempo stesso, anche di sostenere congiuntamente le piccole e medie imprese del territorio legate alla filiera afferente al marchio Roncadin, al fine di “accrescere gli sbocchi nei vari mercati mettendo a disposizione strumenti innovativi”. In particolare, sottolineano Intesa San Paolo e l’azienda della provincia di Pordenone, “verrà favorito il supporto finanziario verso gli imprenditori della filiera che intendono realizzare nuovi impianti e/o ampliamenti. Un intervento che rientra nelle iniziative che la banca ha messo in atto in coerenza e a supporto degli investimenti legati al PNRR”.
Attualmente l’azienda Roncadin è arrivata a occupare circa 780 persone nell’area pedemontana pordenonese e in un anno realizza oltre 100 milioni di pezzi, con un fatturato che nel 2021 ha raggiunto i 148,5 milioni di euro. Roncadin produce pizze sia a marchio proprio, sia per le private label nazionali e internazionali e recentemente ha ampliato il proprio business affiancando alle pizze surgelate, anche gli impasti freschi da banco frigo.
Obiettivo di Roncadin è crescere ancora, mentre Intesa San Paolo a livello nazionale nel comparto agroalimentare ha già avviato 170 contratti di filiera che hanno coinvolto oltre 6.500 fornitori, un giro d’affari complessivo di oltre 22 miliardi di euro e oltre 22.000 dipendenti del capo-filiera.
I numeri del mercato della pizza surgelata in Italia
Ma a quanto ammonta il mercato della pizza surgelata in Italia? Secondo lo Iias, l’Istituto italiano alimenti surgelati, gli italiani mangiano ogni anno 240 milioni, divisi in 16 milioni di famiglie, e per un valore di mercato dell’alimento pari a 254 milioni di euro.
Il dato più recente, che risale al 2018, ci dice che i consumi di pizza surgelata sono pari a 91.500 tonnellate che incidono per il 12% sui consumi totali di alimenti surgelati mentre nel 2019 – il dato più recente – la percentuale è salita al 14% del valore totale del mercato italiano dei surgelati, tant’è che lo scorso anno sono stati venduti 47.915.138 chilogrammi del suo impasto.
Le pizze surgelate sono infine di 50 tipi, via via destinati ad aumentare nel corso del tempo. Il tipo di gran lunga preferito? È la Margherita, che svetta in testa alla classifica con 110 milioni di pezzi consumati.
Dichiara Dario Roncadin, amministratore delegato dell’azienda: “Lavoriamo costantemente per avere una filiera sempre più sostenibile, corta, locale e che favorisce produttori attenti alla qualità, alla sostenibilità e al benessere dei lavoratori. Un impegno in linea con la nostra scelta, compiutasi a fine 2021, di diventare Società Benefit, portatrice di un modello di sviluppo basato sulla responsabilità verso l’ambiente, il territorio e le persone” ma “l’attenzione alla filiera è da sempre un punto cardine della nostra attività” tant’è che “ l’accordo stipulato con Intesa Sanpaolo ci permetterà di valorizzare ancora di più questo aspetto chiave per la competitività della nostra azienda e di tutto il sistema-Italia”.
Mentre Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo spiega che “proprio l’eccellenza dei prodotti alimentari è al centro del nostro Programma Sviluppo Filiere, con l’intento di sostenere in maniera decisa sia la capofiliera che i fornitori che implementano la catena di produzione”. Quanto alla filiera Roncadin, sottolinea Cattozzi, è “di grande valore e produce una ricaduta territoriale molto positiva in termini di stabilizzazione degli investimenti e del lavoro, con significativi riflessi anche sociali”.