F irenze - Trecento anni e nemmeno una penna bianca. Così recita, non a caso, una delle headline scelte per la campagna pubblicitaria che accompagnerà il Trecentesimo anniversario del Chianti Classico. Uno slogan che vuole sottolineare l'intraprendenza e il dinamismo della storica denominazione: il Chianti Classico, non solo un vino, non solo un Consorzio di tutela e valorizzazione, ma un vero e proprio distretto socio-economico, che comprende attività produttive differenziate nel comparto agricolo e un'offerta turistico-ricettiva di altissimo livello.
"Una dinamicità - si legge in una nota - rappresentata da un distretto che occupa alcune migliaia di lavoratori e tecnici preparati che hanno contribuito a rivitalizzare il territorio rurale, facendolo diventare meta di turismo elitario e cosmopolita. La qualità del paesaggio è in questo senso il vero valore aggiunto della viticultura chiantigiana e le aziende agricole ne sono custodi naturali, poichè attraverso il loro lavoro quotidiano hanno saputo mantenerlo, valorizzarlo e promuoverlo".
Per la prima volta il Chianti Classico si è dotato di una nuova tipologia di vino guardando alla punta della piramide qualitativa invece che alla base. Su questi presupposti si è fondato il rinnovato successo del Chianti Classico nel mondo, con una penetrazione commerciale in oltre 70 paesi di tutti i continenti pur con una spiccata concentrazione nei suoi mercati storici, soprattutto il Nord America, l'Europa e alcuni mercati asiatici.
Nel 2015 le vendite complessive del Gallo Nero hanno continuato il loro trend positivo, segnando un +8% rispetto all'anno precedente, merito sicuramente del forte impulso dell'export ma anche di una buona ripresa del mercato domestico.
"Siamo molto soddisfatti dell'andamento del mercato del Chianti Classico - afferma Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio - un risultato che almeno in parte è stato determinato dall'effetto traino generato dalla Gran Selezione, che ha rilanciato il Chianti Classico sul palcoscenico della critica internazionale, posizionandolo fra le eccellenze enologiche mondiali. Un risultato che è il giusto coronamento dei grandi sforzi e del lavoro di tutti i produttori e un premio alla compattezza sociale e alle scelte coraggiose e intelligenti intraprese insieme negli ultimi anni".
(26 gennaio 2016)