N on solo New York, Londra e Parigi. Anche Milano ha la sua Afro Fashion Week. Al via il 20 settembre con una decina di sfilate, conferenza e visita guidata ad un'azienda tessile. "Diversità culturale" e' il tema scelto dalle organizzatrici per questa edizione della Afro Fashion Week (#AFWM2018). Un tema necessario visto il periodo travagliato che l'Italia sta vivendo. Un riferimento chiaro al variegato patrimonio culturale del continente che ispira le creazioni dei designers emergenti di origine africana - di cui molti sono stabiliti in Italia e in altri paesi europei - la cui diversità è un elemento complementare arricchente.
"Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi" dice all'AGI Michelle Francine Ngonmo, presidente dell'associazione Afro Fashion, riprendendo una citazione di Charles Evan Hughes per presentarci lo spirito dell'edizione 2018. "La diversità umana, culturale può far paura. Purtroppo lo stiamo vedendo. Ma se vogliamo crescere, paura, cliché e stereotipi vanno superati. In molti paesi del mondo questa diversità è già la chiave del successo socio-economico, dell'innovazione e del progresso. Anche in Italia può, deve accadere, dobbiamo trovare la strada" sottolinea la Ngonmo.
Il convegno d'apertura
Proprio per riflettere sulla posta in gioco, la Afro Fashion Week aprirà con una conferenza - organizzata in collaborazione con l'Università Cattolica di Milano - che si terrà giovedì 20 settembre, alle 18,00, nella sede di Largo A.Gemelli. "Diversità Culturale nel mondo dell'Arte, del Fashion e del Design" è il tema del convegno al quale interverranno Paul Henri Souvenir Assako Assako, docente di Storia e Belle Arti all'Università di Yaoundè (Camerun), Emanuela Mora, docente di Sociologia della comunicazione alla Cattolica, Magareth Fenix, stilista afro-portoghese, Defustel Ndjoko, stilista afro-belga e influencer internazionale, Angela Haisha Adamou, fondatrice del blog 'NaturAngi', Michelle Francine Ngonmo e Ruth Akutu Maccarthy, fondatrici dell'associazione Afro Fashion in Italia.
Le collezioni in passerella
Le sfilate si svolgeranno nei giorni successivi, dalle ore 15.30, nelle location della Fabbrica del Vapore (Via Proccacini, 4) e del Luogo Ideale (Via Grosotto, 7). In passerella le creazioni del marchio AjaNaA di Serigne Ndiaye e Alice Tosonotti (Senegal/Italia). "La Maison de la Mode", atelier sartoriale con sede a Taranto diretto da Ida Chiatante e Patrizia Solito, presenterà le collezioni "Africhic" e "Il Deserto possibile", realizzate da giovani richiedenti asilo in Italia. Dal Portogallo arriva "Fe'nix" e dalla Spagna il brand "MGT" di Matilde Gerona Trillo (Guinea Equatoriale). Mokodu Fall (Senegal/Italia) presenterà la sua collezione inedita "Il giardino dell'amore" e sempre dall'Italia il marchio "Six Life". Dalla Svizzera arriva "African Fashion Today", che mischia sapientemente elementi africani ed europei. Infine saranno presentati capi realizzati da 20 stilisti emergenti durante il workshop "Emergenza della moda Afro sulla scena internazionale", svoltosi lo scorso luglio presso la Laba Douala in Camerun nell'ambito del progetto CAMon!
Lunedi' 24 l'evento si concluderà con una visita all'azienda tessile Canclini, a Como. L'associazione senza scopo di lucro Afro Fashion, organizzatrice dell'evento di moda afro milanese, è stata creata nel 2015 da due giovani italo-africane. Michelle Francine Ngonmo ha origini camerunesi, vive in Italia dall'infanzia dove si è laureata in comunicazione audiovisiva e multimediale e in lingue straniere. Dopo aver maturato esperienze all'estero, la Ngonmo ha sviluppato progetti culturali in Italia, dirige la All-Tv e l'Associazione degli Studenti Africani a Ferrara.
Ruth Akutu Maccarthy, di origini ghanesi, si è laureata in Ostetricia all'Università Bicocca. Accortasi della sua propensione e passione per la moda ha fondato il suo brand "African fashion wear" con l'intento di promuovere la moda afro in Italia. Hanno unito le forze per proporre eventi incentrati sullo scambio culturale tramite il sistema moda, ma soprattutto creare opportunità per i designers e artisti emergenti, dando loro la possibilità di farsi conoscere da un nuovo pubblico, di penetrare nuovi mercati, di acquisire esperienze e notorietà al livello internazionale, per diventare attori e non più spettatori nel settore del Fashion e del Tessile.