R oma - I produttori di olio di palma passano al contrattacco e per dimostrare che il loro prodotto non fa male ed è ecosostenibile snocciolano una serie di dati. Il primo è che per sostituirlo con altri oli vegetali servirebbero molti più terreni di quanto si faccia oggi per produrre le medesime quantità. Con la colza, ad esempio, servirebbero 5 volte in più di terreni per avere la stessa quantità di olio che salirebbero a 6 volte di più per il girasole e addirittura a 9 volte più per la soia o a 11 in più per l'olio di oliva. In un convegno a Roma organizzato dall'Unione Italiana per l'Olio di Palma Sostenibile, il presidente Giuseppe Allocca ha affermato che "il palma è un olio utile e sicuro, da sempre usato in tutti i paesi europei ed extraeuropei, senza limitazioni. Inoltre è più sostenibile degli altri oli vegetali, perchè la sua produzione impiega meno terreni, acqua fertilizzanti e pesticidi" e per ottenere lo stesso quantitativo di olio di palma con la soia, servirebbe una superficie pari a 5 volte l'Italia. Sul fronte dei pesticidi per il palma si impiegano circa 2 Kg a tonnellata, mentre per il girasole 6kg, la colza 11kg e la soia 29kg. Per ottenere una tonnellata di olio, il palma necessita di 47 kg di fertilizzanti, mentre la soia impiega 315 kg. Ma la sostenibilità passa anche dalla quantità di energia utilizzata per la produzione: al palma servono 0,5 GJ (Gigajoule) per una tonnellata, alla colza 0,7 GJ (0,2 GJ in più) e alla soia 2.9 GJ (2,4 GJ in più).
Secondo Giorgio Donegani, tecnologo alimentare, "le indicazioni dei nutrizionisti sono sintetizzabili in due punti: i grassi saturi servono all'organismo e non dovremmo assumerne troppi. In questo contesto, è importante ricordare che il palma - come tutti gli ingredienti alimentari - non può essere demonizzato tout court, tant'è che la comunità scientifica è concorde nell'affermare che all'interno di una dieta bilanciata, non presenta rischi per la salute e pertanto non c'è motivo di sconsigliarne il consumo purchè non sia eccessivo".(AGI)