V enezia - La trovata, per la verità, non è troppo originale e ricorda molto da vicino la ormai celebre 'farfallina' di Belen che faceva capolino da uno spacco vertiginoso lungo la scala del Teatro Ariston di Sanremo. Ma l'effetto sui social è stato lo stesso: cori entusiastici da parte dei maschietti, insulti nemmeno troppo eleganti da parte di molte femminucce. Pietra dello scandalo sono gli abiti indossati da due modelle - la piacentina Giulia Salemi e la brasiliana Dyane Mello - e disegnati da Matteo Evandro per Manzini.
Tutte pazze per il c-string, perizoma senza lacci
Lunga apertura su raso arancione per una e fucsia per l'altra con fascia alta in vita e una sottile striscia di tessuto a coprire quello che proprio non si può mostrare. Le due modelle non hanno abbozzato e su Instagram hanno reagito alla pioggia di critiche che non risparmiavano nemmeno il segno della mutanda del costume sull'abbronzatura. "Quelli che mi conoscono sanno che non ha mai dato prove particolari di esibizionismo" scrive Giulia, che in altre foto non ha temuto di mostrarsi con le ascelle mal depilate o con un cerotto da vescica sul tallone "Io sono venuta a Venezia perché sono stata richiesta fortemente per quel red carpet e per supportare il mio amico stilista indossando una delle sue creazioni; Per alcuni mi rendo conto che potremmo avere esagerato e che la passerella invece che gioiosa può essere risultata volgare ma per molti e sopratutto per la stampa internazionale no. Mi scuso con quelli che sono rimasti colpiti negativamente da questa passerella. E accetto tutte le critiche costruttive, ma questa è la mia vita".
Più tranchant la Mello (che per la verità ha meno della la metà dei 130mila follower della Salemi) che scrive "Quando sei su un tapetto rosso diventi una principessa e alle principesse nessuno si é mai permesso di dire come dovrebbero vestirsi o svestirsi".