Di Monica Setta
Non sono locali come tanti, ma posti che nascono da una filosofia di vita improntata al biologico, al naturale, ai gusti sani e buoni senza filtri o inganni. Nascono a Roma i ristó natural chic ed é un 'must have' per l'intellighenzia della capitale fare tappa almeno in due posti considerati al top della ristorazione " intelligente". Eccoci dunque a Pane e Tempesta, nome ispirato all'omonimo libro di Stefano Benni, pochi tavoli nel cuore di Monteverde in via G. de Calvi, al civico 23, voluti con passione da Omar Abdel Fattah & Fabrizio Franco che un anno e mezzo fa si sono tuffati con successo in questa avventura targata "pizzeria gourmet". Qui sì usano prodotti di primissima scelta come farine ricavate dai grani antichi italiani provenienti dall'agricoltura biologica: Tumminia, Senatore Cappelli, Farro Monococco, Grano Saraceno Tartarico ed altri. Divertente l'esperienza di sedersi a tavola gustando vari tipi di pane con olio extravergine d'oliva e abbinamenti spiritosi.
Reduci dal XXV Campionato mondiale di pizza, che si è svolto a Parma ad aprile, dove hanno conquistato il quarto posto, a ‘Pane e Tempesta’ Fabrizio e Omar preparano anche la pizza ‘di tutti i giorni’: non la solita romana o napoletana, e nemmeno la classica pizza a taglio. Sono lingue di pizza preparate con impasto semintegrale e i semi del grano Madonita all’interno, che, grazie alla crusca e sali minerali, aiutano a ridurre la quantità di sale.
Sono condite in mille modi, a seconda della stagione e dell’estro del fornaio: dalla margherita classica alla amatriciana sfiziosa, passando per quella semplice alle erbe del campo, o la parmigiana, ma anche melanzane affumicate e pomodori confit, oppure broccoletti, burrata e bottarga.
L’ultima arrivata è la pizza con l’insalatina di finocchio marinato nel vino, arance e olive di Gaeta. E da qualche mese è possibile mangiare le lingue di pizza anche a cena, con due condimenti a scelta, servite su taglieri di legno. Non manca, infine, una selezione di pasticceria da credenza che viene sfornata quotidianamente. Altra opzione natural chic ē il Solo Crudo primo locale completamente raw vegan di Roma che, dopo una brillante partenza a giugno del 2015, raddoppia a Prati in via Federico Cesi, con un elegante bistrot natural chic.
Solo Crudo è un progetto di quattro giovani e lungimiranti imprenditori, particolarmente attenti alle dinamiche ambientali, che è andato subito oltre l’ambito della cucina, abbracciando uno stile di vita e un modo diverso di guardare al cibo come fonte di gioia e di benessere.
Questo genere di ristorazione che mancava a Roma fino a un anno fa, ora è una importante realtà, trasformatasi da nicchia a tendenza inarrestabile. Come mai? "Il progetto del primo Solo Crudo parte da lontano, dalla scelta delle materie prime e dei materiali che le circondano, tutti rigorosamente di recupero, ecologici e riciclabili" spiega Giulia Nekorkina, nota pierre del settore food.
Solo Crudo Bistrot è un grazioso locale dall'atmosfera calda e leggera, grazie all'uso di legno naturale e di maioliche dipinte a mano nei colori tenui del verde e del bianco, curato dall' architetto Gian Luca Gentili. All'interno c’è una sala ampia e ariosa, arredata con i tavolini fatti con le maioliche, sedie di legno e divani in tessuti ecrù. Un’ampia cucina a vista, capitanata da Riccardo Rossetti, ospita comodamente gli chef, due dei quali, Valerio Foglia e Federico Mauceri, lavorano già nel locale a Parioli.
Riccardo Rossetti, ideatore del menù e creatore di tutti i piatti di Solo Crudo, vanta una serie di importanti esperienze nel mondo della ristorazione. Ha lavorato da Antica Pesa a New York, ha affiancato Igles Corelli e Pietro Lemann, e ha fatto uno stage in Giappone presso Kitcho, 3 stelle Michelin, senza contare altre esperienze più o meno significative.
Valerio e Federico hanno seguito percorsi diversi, ma condividono la stessa filosofia, continuando a stupire i clienti con l’approccio creativo e innovativo. Federico, il più giovane dei tre (ha solo 21 anni), è il vero enfant prodige, pupillo della nota chef crudista Elena dal Forno che gli ha letteralmente cambiato vita e percorso professionale. Valerio, invece, ha iniziato il suo percorso come chef tradizionale, dopo aver frequentato la nota scuola di cucina a Roma, A tavola con lo chef. Però "le vie del cibo sono infinite", e dopo svariate esperienze lavorative, poco alla volta, Valerio ha fatto una scelta consapevole, scegliendo di abbracciare il crudismo vegano. Quali i piatti forti del menù? Non mancheranno i classici del giorno: spaghetti di zucchine con salsa di pomodoro o tartare di avocado e funghi, ci sarà però un ampio spazio dedicato alle nuove creazioni, come macedonia di verdure all’orientale, ravioli mediterranei, burger, o fiori di zucca con formaggio vegan. È ancora, preparatevi a lasciarvi stupire gustando una “pizza Margherita” crudista o una selezione di formaggi raw. Cannoli alla fragola, tortino di cioccolato o millefoglie di ananas attendono gli amanti dei dolci.
Per chi ama vino e birra, nel menù di Solo Crudo ci sono bevande rigorosamente biologiche. Delle birre artigianali, come Bibock la Prepotenza, cruda, a bassa fermentazione, oppure una selezione di vini ad hoc. Per fare qualche nome, Erbaceo Colli della Murgia, Orsogna Pecorino Civitas, Farnese edizione 5 autoctoni o prosecco di Astoria. Per info chiamare lo 06 88974793 Oppure cliccate su wwwsolocrudo.com . (AGI)