R oma - Cacio e pepe? La servo con il caffè. Parola di Alessandro Sacchitelli giovane chef romano titolare di Centomolliche, locale alla periferia nord della capitale dove tra una pizza gourmet e un corso di cucina si scoprono inedite e inaspettate sperimentazioni nel piatto. Infatti i tagliolini fatti a a mano conditi alla 'cacio e pepe', tipica ricetta della cucina romana, sono impastati con il caffè così come quelli più ricercati e di grande effetto che lo chef prepara con scampi e arancia confit. Nel percorso di ricerca del locale, a due passi dalla sede del Consiglio regionale del Lazio e della nuova Fiera di Roma, si incontrano poi la parmigiana di baccalà ,il tortino di polenta al nero di seppia, la crema allo zafferano con le alicette e i fiori di zucca. La cucina regionale ritorna ancora rielaborata in tavola con la zuppetta di cannellini e moscardini. Scelto personalmente da Carlo Dugo di Enoteca Castrocielo che collabora alla lista dei vini, in abbinamento all'antipasto un ammaliante prosecco La Costa. Sempre in tema regionale, non manca anche la degustazione di una carbonara, dove a farla da padrone e' il mare con maccheroncini sempre fatti a mano. Lo chef racconta le sue esperienze passate ai fornelli in molti locali romani come Boccondivino, Godot, Caffè Renault, ma anche a Londra e oggi aVienna dove vola spesso per cucinare italiano agli austriaci gourmet. E annuncia, tra una portata e l'altra del pranzo di degustazione a base di pesce che ogni mese prepara per i suoi clienti romani, di voler cambiare location, spostandosi verso quartieri più centrali della città. Emiliano Recchia, direttore di sala, serve un calice di Trebbiano spoletino Colle Ciocco in abbinamento alla tagliata di calamari con cavolo nero e spuma di porro. Bavarese con crumble di cioccolato per finire e un rum Diplomatico riserva esclusiva. (AGI)