(AGI) - Mosca, 26 lug. - Appuntamento giovedi' 27 luglio al Centro Musejon del Museo delle Belle Arti 'A.S.Pu?kin' di Mosca per la conferenza di Alessandro Marzo Magno su "Venezia e la nascita dell'editoria moderna". Veneziano, laureato in Storia veneta all'Universita' di Venezia, per dieci anni responsabile del settimanale "Diario", Alessandro Marzo Magno ripercorrera' la storia della stampa, illustrando il ruolo centrale avuto da Venezia nei primi cinquant'anni del XVI secolo. E' stato infatti un tedesco, Gutenberg, a inventare la stampa a caratteri mobili, nel 1455. Una cinquantina d'anni dopo un italiano, Aldo Manuzio, ha inventato il libro come noi lo conosciamo oggi. E' avvenuto a Venezia, la citta' che nella prima meta' del Cinquecento e' diventata la capitale europea dell'editoria dove si stampava la meta' dei libri pubblicati in tutta Europa. Non solo libri in italiano, ma in una quantita' di lingue che oggi ci appare sorprendente: a Venezia sono stati pubblicati il primo libro greco (1486), il primo libro armeno (1512) e il primo libro in cirillico bosniaco (1512). Dopo la conquista ottomana del Montenegro, un nobile funzionario di corte, Bozidar Vukovic, si trasferisce a Venezia, dove nel 1519 comincia a stampare testi liturgici per la chiesa serba e a contrabbandarli in territorio ottomano. Quella di Venezia rimarra' l'unica tipografia serba del mondo fino a Seicento inoltrato. A questi esempi si aggiunge la stampa del primo Talmud (1524) e del primo Corano in arabo (1538) della storia. A Venezia c'erano i capitali necessari per aprire le stamperie, le linee commerciali per far viaggiare i volumi pubblicati nelle varie lingue, una nutritissima colonia di stranieri in grado di fornire personale capace di comporre e correggere testi nelle diverse lingue e, soprattutto, c'era liberta'. In quei primi cinquant'anni del XVI secolo a Venezia si poteva stampare qualsiasi cosa, compresi i testi dei riformati tedeschi che la chiesa cattolica avrebbe voluto veder bruciare sui roghi. Venuta meno la liberta', scesa la disponibilita' di denaro, la citta' italiana ha dovuto cedere il primato nell'editoria che e' passato alle Fiandre: Anversa prima e Amsterdam poi. (AGI)
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