(AGI) - Amburgo, 22 mag. - "Amara terra mia", la storia degli emigranti italiani in Germania andra' in scena il 5 e 6 giugno al St.Pauli Theater di Amburgo. E' la seconda iniziativa di Matteo Marsan, Dania Hohmann e Ulrich Waller nell'ambito del "teatro della memoria" dopo "Albicocche rosse", un progetto sul massacro compiuto da soldati tedeschi nel 1944 a San Gusme'. Lo spettacolo bilingue, con sottotitoli in tedesco nelle sue parti in italiano, rientra nell'ambito del Festival "Theater der Welt" e vedra' la partecipazione di Adriana Altaras e Daniela Morozzi.
Negli anni '50 e '60 l'Italia aveva difficolta' a nutrire tutti i suoi abitanti e cosi', nel 1955, il governo stipulo' dei contratti, anche con la Germania, per offrire delle opportunita' di lavoro all'estero per chi lo desiderasse. Dopo 'la grande gelata' del febbraio 1956, che causa la morte di quasi tutti gli olivi e vitigni, tanti giovani si trasferiscono a nord, chi a Milano e chi, successivamente, in Germania. Molti di loro arrivano nelle miniere o nelle fabbriche, per esempio a Wolfsburg presso la VW. Sono i primi "emigranti di lavoro" in Germania dopo la guerra, sono chiamati "Gastarbeiter" e importano subito la loro cucina.
Il dramma si basa su interviste con rappresentanti di questa prima generazione che era partita per la Germania e parla del momento della partenza, dell'abbandono della famiglia e dell'arrivo in un paese straniero con tutti i problemi d'integrazione dovuti alla cultura e lingua straniere. Nel centro c'e' Agatino Rossi la cui famiglia ha perso, da un giorno all'altro, la base di sopravvivenza. Anche lui e i suoi fratelli lasciano il paese, la famiglia, la patria trasferendosi a nord. Agatino, dopo tante traversie, trova un posto presso la VW a Wolfsburg. Conosce una tedesca e gli nasce una figlia, Carla.
Dopo dieci anni il rapporto si rompe e durante la grande crisi petrolifera dei primi anni '70 Agatino torna in Italia. Mette su una nuova famiglia con l'amore giovanile del paese diventando di nuovo padre di una figlia, Maria Grazia. Non resiste a lungo nella vecchia patria dove si sente parzialmente alieno e dove lo avversano come il 'tedesco'. Quindi fa ancora domanda per un posto in Germania. Irrequieto e senza vera patria, fa la spola tra la Germania e l'Italia senza che le due famiglie sapessero l'una dell'altra, fino alla sua morte. (AGI)
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