Google approfitta di un inizio d’anno difficoltoso per le automobili a guida autonoma per guadagnare la testa del mercato, e annuncia una partnership con Jaguar Land Rover per l’acquisto di un nuovo tipo di veicolo elettrico senza conducente.
Dopo l’incidente in Arizona che ha coinvolto un’automobile sperimentale di Uber, nel quale una ciclista è stata investita e uccisa, e quello a Tesla la gran parte delle aziende che conducono simili progetti avevano adottato particolare prudenza. Con l’eccezione di Mountain View dove Waymo ha presentato un piano per l’acquisto di ventimila autovetture elettriche.
La Jaguar I-Pace, questo il nome del modello, dovrebbe entrare in produzione nel 2020, e raggiungere le 20 mila unità in due anni. I veicoli saranno impiegati a Phoenix, Arizona, dove l’azienda inizierà a testarli. Waymo già possiede una flotta Chrysler Pacifica senza conducente, come parte di un accordo con Fiat Chrysler.
Breaking News. This is the Waymo Jaguar I-PACE. The first fully self-driving electric car. Up to 20,000 I-PACEs going into service from 2020 to deliver 1,000,000 customer journeys a day across US cities pic.twitter.com/Y7huDOIvDs
— Richard Agnew (@theragers) March 27, 2018
Questo mese i camion a guida autonoma di Waymo hanno iniziato anche a percorrere le strade di Atlanta, con della merce a bordo. L’anno scorso Waymo ha condotto test su strada sia in California che in Arizona, ma la società ha annunciato in un comunicato la decisione di iniziare le prove con carico, per studiare l’integrazione delle tecnologie per la guida autonoma in una situazione reale di trasporto logistico.
La settimana scorsa anche Blackberry aveva fatto sapere che avrebbe continuato i suoi test, pur monitorando le indagini condotte in Arizona, ed eventualmente rendendosi disponibile a uno stop nel caso in cui dovessero esserci dei rischi per le persone, come riportato da Reuters.
L’azienda, un tempo specializzata nella telefonia, conduce i suoi test sulle strade di Ottawa, Canada, dove le auto a guida autonoma possono girare a condizione che un pilota di controllo resti dietro il volante. A gennaio un accordo tra Blackberry e l’azienda cinese Baidu, specializzata nella ricerca nell’ambito dell’intelligenza artificiale e dei servizi Internet, ha garantito alla società americana una collaborazione importante per sviluppare le tecnologie che guidano i veicoli senza conducente.
La stessa Baidu inizierà le sue sperimentazioni sul lato cinese, grazie all’autorizzazione che il governo le ha concesso per l’utilizzo delle strade di Pechino. A dicembre del 2016, Blackberry aveva pianificato una spesa di più di 627 milioni di euro in cinque anni per assumere seicento ingegneri nella sua sede di Ottawa e per assicurarsi una posizione di leadership nel settore dei veicoli senza conducente.
Una decisione diversa invece è stata presa dalla casa produttrice di schede grafiche Nvidia, che fornisce i chip utilizzati dai veicoli di Uber e ha deciso di sospendere i propri test sulle strade pubbliche, secondo quanto riferito da Recode.
Altre società come Toyota e nuTonomy, hanno sospeso le proprie sperimentazioni fino a ieri, quando sono state autorizzate dalla motorizzazione dell’Arizona a riprendere i test. Nel 2015 l’Arizona aveva iniziato un processo di deregolamentazione dei test alle auto a guida autonoma per attirare il mercato delle aziende tecnologiche. Ma l’incidente di Uber ha costretto il Governatore, Doug Ducey, ad adottare misure di prudenza.
Tempe Police Vehicular Crimes Unit is actively investigating
— Tempe Police (@TempePolice) March 21, 2018
the details of this incident that occurred on March 18th. We will provide updated information regarding the investigation once it is available. pic.twitter.com/2dVP72TziQ
Il mercato delle automobili a guida autonoma dovrebbe valere sette trilioni di dollari, secondo uno studio di Intel e Strategy Analytics pubblicato un anno fa.