Per il 59% dei consumatori basterà pensare ad una destinazione per poter vedere sui visori di Realtà Virtuale il percorso tracciato dalle mappe. È il cervello interfaccia. Quasi 7 consumatori su 10 pensano che basterà utilizzare un microfono per imitare la voce di chiunque in modo realistico. È la voce digitale. Non solo. Il 45% dei consumatori si aspetta un dispositivo in grado di migliorare il gusto degli alimenti, grazie alle tecnologie digitali.
Sono tre dei 10 scenari per il 2030 emersi dall’Hot Consumer Trends, report annuale di Ericsson, giunto alla nona edizione, che in questa occasione ha deciso di fare un salto di dieci anni. L’orizzonte delineato ha anche un nome, si chiama Internet of Senses, una nuova rete ma soprattutto una nuova economia di servizi (abilitata dal 5G e dalle reti superveloci).
Post Privacy e Fake News
Dall'analisi è emerso un po' il perimetro di una nuova dimensione in cui il cervello diventa la vera interfaccia utente, in cui non ci sarà bisogno di mouse né tastiere, perché basterà un paio di occhiali di Realtà Virtuale e avremo chiaro il da farsi. Un mondo in cui avremo il nostro profumo digitale personalizzato e in cui i device saranno in grado di restituirci le sensazioni tattili che desideriamo. E la privacy e le fake news? Per i consumatori del 2030 semplicemente non saranno più un problema. La tecnologia avrà risolto tutto, sia in termini di sicurezza dei nostri dati, sia in termini di fact checking.
Un salto di dieci anni
“Ogni anno facciamo un'analisi che riassume le tendenze principali nel mondo della tecnologia secondo i consumatori. Questa volta abbiamo fatto un salto di 10 anni - ha spiegato Alessandra Rosa Ammaturo, Direttore Marketing e Comunicazione Ericsson per l’Italia e il Sud-Est Mediterraneo - una finestra più ampia, supportata dal fatto che alcune tecnologie molto innovative sono diventate di uso quotidiano per una larga fascia di consumatori”. L’analisi è basata su una ricerca svolta a livello globale e fotografa le aspettative e le previsioni di un campione rappresentativo (residente in 15 megalopoli) equivalente a 46 milioni di persone. In particolare, lo studio ruota intorno alle risposte di consumatori cosiddetti “early adopter, molto evoluti, utenti avanzati che usano settimanalmente device di Realtà Aumentata, di Realtà Virtuale e assistenti virtuali”.
Nuovi servizi abilitati dalla Rete ultraveloce
Secondo lo studio l’interazione tra la tecnologia connessa e i 5 sensi darà vita a una serie di servizi innovativi, che diventeranno realtà entro il 2030. L’Internet dei sensi rappresenta un nuovo approccio ai servizi digitali che sarà abilitato da tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, la Realtà Virtuale, la Realtà Aumentata, il 5G e l’automazione. Inoltre si prevede che entro il 2030 esperienze collegate ad uno schermo saranno sempre più in competizione con quelle multisensoriali e inscindibili dalla realtà.
Intrattenimento, shopping, sostenibilità
Secondo il manager di Ericsson saranno “tre i driver di sviluppo di queste 10 previsioni. ÙNell’Internet dei Sensi, in cui tutti i sensi sono digitalizzati, abbiamo chiesto come può essere la vita in un mondo del genere. Saranno tre i driver di sviluppo: l’intrattenimento immersivo, l’online shopping e la sostenibilità (sì, i consumatori vedono la tecnologia come supporto per la conservazione del Pianeta).
Cervello, gusto, olfatto
Oltre al cervello (considerato il sesto senso), all’udito e al gusto, l’Internet dei Sensi coinvolgerà anche l’olfatto. Secondo l’analisi, 6 consumatori su 10 vorrebbero camminare attraverso foreste e campagne grazie alle tecnologie digitali. In tema di tatto, poi, il 60% degli intervistati desidera smartphone con schermi con icone e pulsanti con la forma desiderata. In tutto questo, le esperienze di gaming per 6 consumatori su 10 saranno tali da non poter più distinguere realtà virtuale da online. Fake news e privacy nei desiderata dei consumatori semplicemente non saranno più problemi, perché risolti dalla tecnologia. E poi ancora i 10 trend fanno riferimento alla sostenibilità ambientale resa possibile dall’Internet dei Sensi per 6 consumatori su 10. Infine, il 45% degli intervistati si aspetta dei centri commerciali digitali dove poter utilizzare i 5 sensi, durante lo shopping.
La privacy
“Con la digitalizzazione dei sensi - ha spiegato Michael Björn, Head of Research Agenda, Ericsson Consumer & IndustryLab, co-autore dello studio - si potrebbe andare a lavorare, in vacanza o girare il mondo rimanendo all’interno della propria abitazione. L’Internet dei sensi, inoltre, alimenterà il dibattito attorno al tema della privacy personale. Ad esempio, l’opinione pubblica potrebbe temere che i nostri sensi vengano manipolati per spingere all’acquisto di prodotti o servizi. Le persone si aspetteranno, quindi, che vengano attuate le necessarie protezioni e garanzie a tutela della loro privacy”.