La Tesla Model 3, la nuova berlina elettrica di Elon Musk, non solo è stata al centro di problemi produttivi ma ora è accusata di frenare poco. Secondo i test effettuati e pubblicati da Consumer Reports - la più importante associazione americana di consumatori – l’auto non ha passato le prove di frenata di emergenza (da 100 chilometri orari a 0) e ha incassato un giudizio negativo.
Ingegneri indipendenti hanno verificato che l'auto di Tesla, per arrestarsi completamente, ha impiegato oltre 2 metri in più rispetto al pesante pick up di Ford, l'F-150. I risultati migliori in queste prove si aggirano su circa 40 metri, performance ottenuta, ad esempio, dalla Bmw Serie 3.
Dal quartier generale di Tesla una risposta non si è fatta attendere: "I test effettuati – si legge in una nota del costruttore - hanno rilevato distanze di frenata, da 100 a 0 chilometri orari, in media di 40 metri, con pneumatici Michelin m+s (mud e snow - per tutte le stagioni) da 18 pollici. I risultati sono però influenzati da alcune variabili come la superficie stradale, le condizioni meteo, la temperatura degli pneumatici e quella esterna, lo stato dei freni e il comportamento di guida. Attraverso aggiornamenti software costanti ci impegniamo a migliorare e garantire la sicurezza ai nostri clienti".
Per Musk è un'altra tegola. Nel week end aveva per altro annunciato via Twitter una versione "premium" della Model 3, dal costo di listino più del doppio rispetto alla variante "base": 78.000 dollari. Questa versione a trazione integrale garantirà 500 chilometri di autonomia rispetto agli attuali 320, una velocità massima di 250 chilometri orari raggiungendo i 100 chilometri orari in 3,5 secondi.
I guai di Tesla sembrano non finire mai, impegnata su più fronti. Agli inizi del mese, nello Utah una Model S si è schiantata contro un camion dei pompieri fermo al semaforo: auto distrutta, l'automobilista se l'è cavata con una caviglia rotta. Il sistema automatico Autopilot, però, non si salva dal fuoco dei media e dei regolatori, soprattutto dopo l'incidente mortale avvenuto a marzo in California con una Model X e l'altro, più recente, in Florida con due morti e un ferito (i conducenti hanno perso il controllo della loro Model S e il veicolo si è incendiato).
Su Twitter Musk aveva replicato a un articolo del Wall Street Journal, sottolineando che due Tesla in incidenti fatali fanno più notizia di 40.000 americani che muoiono sulle strade in un anno. L'ente federale americano per la sicurezza dei trasporti (National Transportation Safety Board) ha quattro indagini aperte su incidenti con veicoli Tesla e ha smentito di aver dichiarato che Autopilot riduce nettamente i sinistri, come riportato da Musk.
Articolo realizzato in collaborazione con il mensile L'Automobile.