“Con un’idea c’è un legame viscerale, è come un figlio. La mia ‘missione’ è aiutare a trasformare un’idea, da una semplice ‘bozza’ ad un vero e proprio prodotto innovativo capace di sfidare il mercato. Il tutto tutelando la proprietà intellettuale del creatore e anche i potenziali acquirenti”.
Jessica Abbuonandi, 29enne bolognese, ha creato Wise Mind Place, il primo e-commerce di beni immateriali in grado di ‘accompagnare’ l’inventore nello sviluppo della sua idea, dalla ‘visione’ alla realizzazione, all’ottenimento del brevetto, fino alla pubblicità e alla vendita. In estrema sintesi la giovane startupper è la ‘madre’ del primo ‘network delle idee’ dove in un’unica piattaforma dialogano creativi ed acquirenti e dove è possibile condividere, finanziare e vendere le proprie invenzioni. L’imprenditrice di formazione ‘artistica’, con un assaggio di università a Scienze delle Comunicazioni e una scuola di teatro alle spalle, racconta ad Agi come è riuscita a creare una piattaforma unica nel suo genere.
Come è nata l’idea del primo social al mondo dedicato agli inventori?
La palestra è stata un’invenzione di mia madre. Si tratta di un utensile componibile per bambini. Nel cercare di commercializzare questo prodotto nato in famiglia mi sono scontrata con la burocrazia e con la difficoltà di muoversi nel mercato delle proprietà intellettuali. Per questo ho cercato di creare un modo alternativo di fare analisi di mercato ed un sistema per tutelare a costi abbordabili la proprietà intellettuale dei creativi.
Come funziona Wise Mind Place?
Innanzitutto è necessario registrarsi. Poi occorre lavorare alla propria bacheca personale che rappresenta una sorta di ‘scrigno’ dove è racchiusa l’idea che si vuole sviluppare. Più è completa la bacheca e maggiore sarà la capacità per i nostri consulenti di seguire l’utente. Per ogni esigenza ci sarà un esperto diverso, dal consulente legale nell’ambito delle proprietà intellettuali, alla consulenza brevettuale fino agli esperti di managment aziendale e di sondaggi e analisi di mercato. Conclusa la bacheca si può procedere con la pubblicazione del progetto indicando come lo si vuole immettere sul mercato, ad esempio, se in vendita o in licenza. Uno degli aspetti innovativi è che, grazie ai nostri consulenti, l’utente avrà sempre a disposizione un feedback con il settore di riferimento. Si procederà, cioè, per tappe in modo da capire se conviene continuare ad investire sul progetto iniziale o magari se apportare modifiche o miglioramenti.
La sua start up ha ottenuto finanziamenti esterni?
No, è stata la mia famiglia ad investire totalmente in questo progetto. Hanno creduto in me in modo impressionante. Mio padre è un artigiano e mia madre un’inventrice: hanno investito, con sacrifici, una grossa cifra anche perché il team di cui mi avvalgo è tra i migliori sul mercato. Ora sto cercando un investitore esterno che creda in questo progetto e che possa apportare la sua esperienza non solo in termini economici.
I social network sono parte integrante del vostro progetto
Si, il formato social è fondamentale per la fase conclusiva di approccio al mercato . I social rappresentano uno strumento utile per raccogliere feed back positivi ad una determinata idea che avrà, quindi, buone probabilità di attrarre potenziali investitori. Inoltre, la dinamica social funziona anche per le transazioni: potenzialmente un’azienda di Pechino può essere interessata ad un’invenzione nata in Italia.
Come si garantisce la proprietà intellettuale e quali sono i vantaggi rispetto a i metodi tradizionali?
Il nostro è una sorta di ecosistema protetto. I vari contratti grazie ai nostri esperti di diritto informatico sono stati ‘integrati’ nella piattaforma e offrono lo stesso servizio rispetto ai tradizionali studi di consulenza ma a prezzi molto minori. Ad esempio grazie ad un sistema integrato di marcatura digitale viene garantita la sicurezza della proprietà intellettuale durante tutto il percorso.
Per gli utenti accedere ai vostri servizi ha un costo relativamente basso, in media 20 euro al mese. Come riuscirete a finanziare la vostra piattaforma?
Questo sistema funziona se sono in tanti ad utilizzarlo. Ho sempre ragionato in grande, su larga scala. L’dea è di espandersi anche nel mercato anglosassone e poi verso altri Paesi. La versione inglese di Wise Mind Place sarà presto disponibile. Da ora partirà una campagna per i potenziali acquirenti, cioè per le aziende che apportano capitale e vogliono investire.
Al momento qual’è il vostro bacino di utenti?
Siamo partiti a giugno e abbiamo già 2mila iscritti, per la maggior parte inventori e artisti. Il nostro portale è utilizzato da molti designer perché, non avendo l’obbligo del brevetto, possono commercializzare i loro prodotti direttamente sulla nostra piattaforma. Inoltre sono 200 le bacheche attive ed in fase di chiusura.
Il settore dei brevetti è ancora dominato dalle grandi imprese. Per un giovane quali sono le maggiori difficoltà nel realizzare una start up in questo campo?
Affidarsi alle persone giuste non è facile. Io ho girato molto per trovare i consulenti adatti con cui lavorare. E’ difficile capire come orientarsi. Inoltre avviare un’attività costa tantissimo dal punto di vista economico. Da questo punto di vista la mia famiglia è stata fondamentale.