Dopo mesi di indiscrezioni, questa volta si fa sul serio. Snap, la holding che controlla il social network Snapchat, ha depositato ufficialmente i documenti per la quotazione in borsa presso la Security and Exchange Commission, l'authority finanziaria statunitense. Alcuni analisti hanno parlato di un potenziale valore in borsa tra i 20 e i 25 miliardi di dollari. Nei documenti non vengono citate cifre precise per il prezzo di offerta delle azioni. La maggior parte dei trader ritiene però che Snap, per il momento, punti a raccogliere 3 miliardi di dollari dal collocamento, ironicamente la stessa cifra che Facebook aveva offerto nel 2013 nel tentativo, fallito, di inglobare l'unico concorrente del quale Mark Zuckerberg ha veramente paura.
Sarà il maggior collocamento dai tempi di Alibaba
L'offerta di azioni dovrebbe comunque rivelarsi la più ricca dal 2014, quando Alibaba, il colosso dell'e-commerce cinese, rastrellò 22 miliardi di dollari e li decuplicò nelle prime giornate di scambi. L'infinito tracollo di Twitter brucia, però, ancora parecchio nella mente e nel portafogli di numerosi investitori, che guardano quindi con maggiore cautela alla consacrazione finanziaria della nuova stella di internet. Secondo Trip Chowdry, analista di Global Equity Research, il valore di Snapchat, o almeno le stime che girano, sono "iperinflazionate". "Siamo alla fine del boom dei social media", ha scritto Chowdry in una lettera agli investitori, "la durabilità è assente in Snapchat. È la prossima Groupon, la prossima Zynga, la prossima GoPro, la prossima FitBit". Un'altra ragione per la quale il social network potrebbe ricevere un'accoglienza fredda in borsa è il desiderio di indipendenza dei due fondatori, Evan Spiegel e Bobby Murphy, che struttureranno l'offerta in modo tale da conservare l'88,6% dei diritti di voto nell'assemblea degli azionisti. Va però sottolineato che Facebook, una storia di successo anche in borsa, ha un modello piuttosto verticistico che agli investitori non sembra dispiacere affatto.
C'è chi è scettico ma l'azienda guarda lontano
L'entusiasmo degli investitori potrebbe quindi scontrarsi con un modello di business incapace di generare utili, come appunto accaduto con Twitter. Snapchat nel 2016 ha prodotto ricavi per 404 milioni di dollari ma ha registrato perdite per 515 milioni di dollari. Il gruppo californiano non ha mai chiuso un bilancio in utile dalla sua fondazione e ha avvertito che "potrebbe non raggiungere o mantenere la profittabilità". Snapchat intende però crescere e smettere di essere famosa solo per i messaggini che si cancellano da soli e i filtri fotografici buffi che hanno reso la app popolarissima tra gli adolescenti. Recente è il lancio di 'Discover', un servizio in partnership con alcuni grandi gruppi editoriali che consente di leggere su Snapchat i contenuti di testate quali Cnn, il New York Times, Vice e Mtv. E si stanno rivelando un discreto successo gli occhiali smart 'Spectacles', sul mercato da tre mesi, dotati di un'aggiornatissima fotocamera a visione circolare, analoga a quella dell'occhio umano, che permette poi di riversare i contenuti direttamente su Snapchat, magari su 'Live Stories', il servizio che consente a chiunque di girare video su eventi in corso e che, grazie all'integrazione con il team editoriale di Discover, si prepara a diventare sempre più una piattaforma per il 'citizen journalism'. Del resto, se Snap si definisce una 'camera company', è chiaro il settore nel quale intende espandersi. Un altro indizio del quale tenere conto è il recentissimo arrivo del capo della sezione entertainment di Sony, Michael Lynton, che si è licenziato dal colosso giapponese per potersi dedicare a tempo pieno alla presidenza di Snap.
Il 41% degli under 35 americani vanno ogni giorno su Snapchat
I numeri di Snapchat restano comunque impressionanti. Secondo l'istituto specializzato Nielsen, il 41% degli statunitensi tra i 18 e i 34 anni si collegano a Snapchat tutti i giorni. Per fare un paragone, nella stessa fascia d'età solo il 6% guarda la televisione quotidianamente. In tutto il mondo, ogni giorno 161 milioni di persone utilizzano il social network, inviando 2,5 miliardi di Snap. Hanno suscitato qualche perplessità i dati del quarto trimestre, che mostrano una crescita di 5 milioni di utenti dal trimestre precedente, considerata troppo lenta, rispetto ai ritmi vertiginosi dell'anno precedente. Nondimeno, è stato un numero più che sufficiente a raggiungere Instagram e prepararsi a superarla. Se Snapchat sarà la prossima Facebook o la prossima Twitter lo scopriremo a marzo, il probabile mese della quotazione.