È stato atteso, a lungo. È esploso, adesso. Il mercato degli smartwatch sta finalmente galoppando, almeno negli Stati Uniti. Che però di solito sono un'avanguardia più che un fuggitivo solitario. Ecco perché guardare oltre-atlantico è spesso sbirciare nel mercato globale del (prossimo) futuro. Nei 12 mesi chiusi lo scorso novembre, gli smartwatch hanno venduto il 61% e incassato il 51% in più rispetto al periodo precedente. Lo afferma il nuovo Smartwatch Total Market Report di Npd. Il giro d'affari ha raggiunto i 5 miliardi di dollari.
Apple primo per distacco
Si tratta di un mercato molto concentrato, con i primi tre marchi (Apple, Samsung e Fitbit) in grado di attirare l'88% delle vendite. E con la Mela definita “chiaro leader”. Un indizio era già arrivato nell'ultima trimestrale di Cupertino. Il segmento altri prodotti, che include - tra le altre cose - Apple Watch, l'altoparlante connesso HomePod e gli auricolari senza fili AirPods, ha incassato il 33% in più anno su anno. Una traccia e non una certezza che lo smartwatch stesse vendendo bene solo perché Apple non ha rivelato (come da tradizione) né giro d'affari né unità vendute dei singoli prodotti. Il ceo Tim Cook, però, non può stare tranquillo: il mercato tenderà a essere sempre più affollato. Perché stanno spingendo sia “i produttori di orologi tradizionali, come Fossil, sia i marchi concentrati sul fitness, come Garmin”.
Perché tempi e tecnologia sono maturi
“Negli ultimi 18 mesi - spiega Weston Henderek, analista di Npd - le vendite di smartwatch hanno acquisito un forte slancio, smentendo i critici che non pensavano il prodotto potesse raggiungere una diffusione di massa”. Tra i fattori che hanno spinto gli smartwatch, Henderek cita la connessione Lte (che rende gli orologi indipendenti dagli smartphone): è stato “un punto di svolta”, che permette di “completare una vasta gamma di attività sul dispositivo, incluse la ricezione di notifiche, messaggi, controllo della smart home altro ancora”.
Dal fitness alla salute: un mercato senza età
Oltre ai numeri crudi e alle fette di torta che ogni marchio riesce a mangiare, l'analisi di Npd contiene altre indicazioni sulla direzione del mercato. Con questi numeri di vendita, non sorprende che la quota degli americani che possiede uno smartwatch sia passata in un anno dal 12 al 16%. Né spiazza il fatto che a guidare la fila siano i più giovani: tra i 18 e i 34 anni, uno statunitense su quattro porta la tecnologia al polso. La distanza con gli anziani è però destinata a ridursi. E non solo perché chi ha qualche lustro in più sta invecchiando con un display touch tra le dita. Dipende anche dalle caratteristiche degli smartwatch. “I segmenti d'età più anziani – spiega il rapporto - avranno un notevole incremento man mano che i nuovi dispositivi saranno più incentrati sulla salute”. L'esempio più chiaro è proprio l'Apple Watch. Nato con un forte accento sulla moda, ha virato prima sul fitness e, con la versione numero 4, sulla sanità grazie all'integrazione del primo elettrocardiografo da polso. L'altra grande tendenza è quella della connettività casalinga: il 15% di chi possiede uno smartwatch afferma di utilizzarlo per gestire e controllare i dispositivi connessi del proprio appartamento.