Un microscopico sensore impiantato nel cervello sarà in grado di trattare malattie cerebrali e neurologiche e di aiutare pazienti paraplegici a interagire con pc e smartphone: è l’ultima promessa di Elon Musk, il milionario e visionario imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense. Musk, già papà di Tesla e di SpaceX, ha illustrato il primo traguardo raggiunto con la startup di nanotecnologie Neuralink annunciando alla platea della California Academy of Sciences di San Francisco di essere a un punto di svolta nella realizzazione di un sensore collegato via wireless a pc e smartphone.
Secondo quanto riferito da Musk, i test sull’interfaccia cervello-computer dovrebbero iniziare il prossimo anno, mentre finora sono stati realizzati - “umanamente”, ha precisato la società - esperimenti su ratti e scimmie.
La prima versione, assicura l’imprenditore, aiuterà le persone paraplegiche a comunicare con i loro smartphone e pc, mentre quella successiva, dalla tecnologia più evoluta, rappresenterà una nuova frontiera nel trattamento di malattie neurologiche, come il Parkinson, ad esempio, i cui tremori potranno essere regolati con una stimolazione profonda del cervello.
Infine, l’ultimo, a tratti fantascientifico, obiettivo di Musk è quello di realizzare una versione talmente avanzata da generare "superintelligenze digitali". "Alla lunga potremmo creare un'interfaccia cervello-macchina completa per ottenere una sorta di simbiosi con l'intelligenza artificiale", ha spiegato l’imprenditore 48enne.
Ma come funziona?
‘Basterà’ realizzare 4 minuscoli fori di 8 mm nel cranio per impiantare quattro chip sensori di 4 millimetri collegati a un centinaio di microscopici fili flessibili, quattro volte più piccoli di un capello, che a loro volta contengono migliaia di microscopici elettrodi. Il chip aiuterà "a preservare e accrescere le capacità del cervello”, ha detto Musk. L’operazione sarà poco invasiva e verrà effettuata da un robot sotto la guida di un neurochirurgo.
Il prossimo obiettivo di Musk sarà quello di portare a casa l’approvazione alla sperimentazione dalla Food and Drug Administration (FDA) e di iniziare i trial sugli umani entro il prossimo anno.