Il Galaxy Fold, il primo smartphone pieghevole di Samsung, è stato “approvato prima che fosse pronto”. Lo ha ammesso DJ Koh, ceo della divisione consumer del gruppo, in un incontro con la stampa a Seul.
Le sue parole, riportate dall'Independent, confermano che la società “si è persa qualcosa”, anche se “è in fase di recupero”. Sulle date, però, ancora nulla: il Fold sarebbe dovuto arrivare alla fine di aprile. Koh si è limitato a dire che “nelle ultime due settimane pensiamo di aver individuato tutti i problemi”, anche quelli emersi nelle mani dei revisori e a cui Samsung “non aveva pensato”.
La loro risoluzione, però, non sembra imminente: “Serve ancora un po' di tempo”. Al momento – ha rivelato il ceo – sono stati più di 2.000 dispositivi. Nonostante l'inciampo, i vertici di Samsung restano convinti che il Fold si imporrà. Ma non come nuovo standard. È più probabile che rappresenti un momento di passaggio tra gli smartphone e i dispositivi futuri.
“Gli ultimi dieci anni – ha affermato Koh – sono stati l'era degli smartphone. Da quest'anno se ne apre un'altra, tra IoT, 5G e intelligenza artificiale che si mescolano". I pieghevoli sul modello del Fold (o del Mate X di Huawei) secondo il manager di Samsung dureranno “una paio d'anni”. Per poi lasciare spazio a nuovi dispositivi intelligenti che “potrebbero emergere”.
“Il design degli smartphone – ha confermato Kang Yun-Je, responsabile del design di Samsung - ha raggiunto un limite. Ecco perché abbiamo progettato un pieghevole. Ma ci stiamo concentrando anche su altri dispositivi che stanno iniziando ad avere un impatto sul mercato, come gli auricolari intelligenti e gli smartwatch. Tra cinque anni, le persone non si accorgeranno nemmeno di indossare degli schermi”. Il Fold sarebbe quindi solo il primo passo verso un futuro senza smartphone. E visto il breve orizzonte ipotizzato da Koh (due anni) ha già perso tempo prezioso.