Articolo realizzato in collaborazione con Samsung.
Il mondo sta cambiando sempre più velocemente. In un processo di continua ridefinizione delle coordinate e dei confini precedenti alla globalizzazione, assistiamo ogni giorno alla rivoluzione del lavoro, del business e dell’economia globale. La posta in gioco? Altissima: “Disrupt or be disrupted” – farsi motore della rottura con il passato o essere travolti dal cambiamento.
Ed è proprio in questo contesto che si inserisce la Next Mobile Economy, una prospettiva economica, promossa a livello globale dal gigante coreano Samsung, che prevede un futuro di successo solo per chi sarà in grado di innovare, integrare e rendere collaborativi tutti gli aspetti aziendali attraverso dispositivi mobili.
In tutti i settori, dall'assistenza sanitaria ai servizi governativi e finanziari, alla vendita al dettaglio, le aziende che adottano soluzioni mobile prospereranno. Intelligenza artificiale, archiviazione cloud, applicazioni personalizzabili, VR e dispositivi IoT diventeranno gli elementi di forza per le aziende decise a svilupparsi nell’economia del futuro. Se nel 2016, tecnologie e servizi mobile hanno generato il 4,4% del PIL a livello mondiale, equivalente a circa 3,3 trilioni di dollari di valore economico, si prevede che questa cifra salirà a più di 4,2 trilioni di dollari (4,9% del PIL) entro il 2020.
E questo vale sia per i paesi in via di sviluppo che per quelli del “Primo mondo”. Nei primi la crescita della produttività sarà guidata principalmente dall'adozione di servizi internet mobile, così come già sperimentati da un decennio nel mondo occidentale. Nei secondi, invece, l'adozione di soluzioni M2M (Mobile to Mobile) determinerà una maggiore crescita della capacità di lavoro, un’ottimizzazione del tempo e nuove prospettive di business per startup tecnologiche e grandi poli dell’industria.
Ma quali sono i principi fondamentali del business mobile?
I pilastri su cui si dovrebbe basare ogni strategia di business mobile-first sono essenzialmente tre: collaborazione, ricerca e sicurezza.
Collaborazione perché in un mondo iper-connesso diventerà sempre più cruciale riuscire ad avviare percorsi partecipativi tra persone, imprese e tecnologie diverse. Per rendere tutto ciò possibile, però, si dovrà imparare a “parlare” stessa lingua, ovvero facendo “innovazione aperta” e rendendo inter-operativi software e device.
Ricerca perché in un mercato globale ultra-competitivo non sarà più possibile puntare a soluzioni estemporanee e legate esclusivamente ai trend ma sarà necessario investire in soluzioni di ampio respiro. In questo campo sarà cruciale la capacità di rendere i propri prodotti sempre più personalizzabili ed adeguabili alle necessità dei clienti e agli sviluppi delle tecnologie mobile.
Sicurezza perché un maggior grado di connessione corrisponderà a un maggior rischio di vulnerabilità ai cyber-attacchi e ad una maggior attenzione sulla gestione dei dati sensibili. Nasce quindi la necessità di affidarsi a piattaforme aperte ma sicure e di software che proteggano sia gli individui che i datori di lavoro, e di farlo sin dal principio di ogni strategia mobile-first.
Ed è proprio in quest’ottica che Samsung, detentrice di più del 20% del mercato globale del mobile, ha deciso di adottare un approccio “Disruptive”, capace di anticipare le necessità del futuro. Nel processo di promozione della Next Mobile Economy, infatti, tutti e tre i principi appena descritti hanno trovato una applicazione pratica nei prodotti e nelle strategie dell’azienda coreana. Se per aprirsi alla collaborazione, ad esempio, Samsung ha messo a disposizione il proprio kit di sviluppo software Knox Customization, offrendo così alle aziende l’accesso a oltre 1.000 API, dal punto di vista della ricerca e dello sviluppo la leader mondiale del mobile ha investito oltre 15,5 miliardi di dollari nel 2017, con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente.
In termini di sicurezza, invece, impossibile non ricordare Samsung Knox, il software integrato nei suoi dispositivi che separa i dati personali da quelli di lavoro, isolando le applicazioni e i file da quelli personali. In questo modo sicurezza e privacy mantengono un equilibrio, proteggendo i dati aziendali, ma limitando l'accesso dell'amministratore IT alle informazioni personali dei dipendenti.
Soluzioni concrete per far fronte al presente, non essere “travolta” dal cambiamento e rendersi pronta alle grandi sfide del futuro. La Next Mobile Economy, infatti, sta arrivando. E sta rimettendo tutto in gioco.