Sì, interessante, ma quanto dura? Quando Samsung ha presentato il Galaxy Fold, il suo primo smartphone pieghevole, molti si sono chiesti quanto fosse resistente. Adesso la casa sud-coreana ha dato una prima risposta: “Il Galaxy Fold può reggere a 200.000 piegamenti”.
Un buon risultato, se si considera che vorrebbe dire chiuderlo e riaprirlo un centinaio di volte al giorno per cinque anni. Non è detto che il gesto venga ripetuto così tante volte. Perché, se è vero che prendiamo in mano lo smartphone decine di volte al giorno, è anche vero che il Fold ha un display esterno da 4,6 pollici che non obbliga sempre ad aprire quello pieghevole da 7,3 pollici.
Samsung, com'è normale che sia, afferma in un post ufficiale di aver “sottoposto il dispositivo a numerosi cicli di test approfonditi per assicurarsi che il Galaxy Fold fosse pronto per essere immesso sul mercato”. “Naturalmente – spiega la società - dato il design dello smartphone, un test di piegatura è stato fondamentale per capire la durata del dispositivo”. E così Samsung, come mostra in un video, ha fissato il Fold in un macchinario che ha piegato e riaperto lo smartphone per migliaia di volte. Il test ha richiesto un'intera settimana.
Cosa non dice il test
Il dato dimostra senza dubbio la solidità del display flessibile. Samsung conferma quindi che il Fold dovrebbe reggere a lungo. Non specifica però se l'usura possa “increspare” lo schermo nel punto in cui si piega (pur senza condizionarne il funzionamento). Nello stesso video di Samsung si intravedono piccoli segni di deterioramento. Potrebbero però essere un semplice riflesso, oppure imperfezioni dovute all'intensità del test: nessun utente, neppure il più compulsivo, aprirà e chiuderà lo smartphone con la stessa frequenza.
C'è però un dubbio: la precisione dei movimenti delle macchine utilizzate nel test non è la stessa delle mani umane. Che potrebbero quindi forzare e fare pressioni in modo meno simmetrico. La risposta è sempre più vicina: il Galaxy Fold sarà a disposizione dei primi clienti a giugno.