AGI - Elon Musk ha citato in giudizio il co-fondatore ed ex Ceo di Twitter Jack Dorsey. L’amministratore delegato di Tesla, si legge nell’atto di citazione in giudizio depositato lunedì, vuole informazioni da Dorsey in merito agli account falsi o bot su Twitter. In particolare il team di Musk è alla ricerca delle indicazioni sulle metriche utilizzate per il loro conteggio. Nell’atto si fa riferimento a qualsiasi comunicazione tra Dorsey e i suoi dirigenti dal 1 gennaio 2019 che potrebbe essere rilevante per "l'impatto o l'effetto di account falsi o spam sull'attività e sulle operazioni di Twitter".
La citazione in giudizio di Dorsey è l’ultima mossa in ordine di tempo della battaglia legale tra Musk e Twitter. Una contesa esplosa dopo che il tycoon aveva manifestato la volontà di ritirarsi dall’accordo da 44 miliardi di dollari per acquistare la società. Al centro delle querelle la convinzione del miliardario sudafricano che il numero di utenti attivi di Twitter sia più basso di quanto dichiarato dal social network.
Da quando la persona più ricca del mondo si è ritirata dall'acquisizione di Twitter, dozzine tra persone, banche e fondi sono stati citati in giudizio da entrambe le parti. La scorsa settimana, il team legale di Musk aveva chiamato in causa Kayvon Beykpour, l'ex capo dei prodotti di consumo di Twitter, e Bruce Falck, l'ex responsabile delle entrate e dei prodotti di Twitter.
Less than 5% of Twitter daily users are fake/spam
— Elon Musk (@elonmusk) August 6, 2022
Jack Dorsey, che si è dimesso dalla carica di amministratore delegato di Twitter a novembre scorso (ruolo a oggi ricoperto da Parag Agrawal) e ha lasciato la società a maggio, è in buoni rapporti con Musk e soprattutto è stato un entusiasta sostenitore dell’offerta di acquisizione di Musk. In un'intervista a Rolling Stone all'inizio del 2019, Dorsey ha detto di aver "amato" Musk e quello che stava cercando di fare con Tesla e SpaceX. Musk era persino apparso al ritiro aziendale di Twitter all'inizio del 2020 per parlare con i dipendenti tramite videochat, durante la quale si è lamentato, appunto, del problema dei bot di Twitter.
Dopo che Musk è diventato il maggiore azionista di Twitter alla fine di marzo, Dorsey è stata la prima persona della società che ha contattato. Dorsey, che all'epoca era ancora direttore di Twitter, in seguito incoraggiò Musk a unirsi al consiglio di amministrazione e parlò in modo brillante di lui dopo che il consiglio di amministrazione aveva accettato di vendere la società al magnate nato in Sudafrica.
Ad aprile scorso poi Dorsey aveva descritto Musk come "l'unica soluzione di cui mi fido" per risolvere i problemi di Twitter, aggiungendo: "Mi fido della sua missione di estendere la luce della coscienza". A dirimere la vicenda sarà la Corte della Cancelleria del Delaware. L'inizio del processo è previsto per il 17 ottobre e durerà cinque giorni.