AGI - Una (prima) importante vittoria per Twitter nella vicenda che vede la piattaforma social contrapposta a Elon Musk per la mancata acquisizione da 44 miliardi.
La corte del Delaware ha stabilito che il processo sarà accelerato: prima udienza a ottobre e sentenza in cinque giorni. I legali di Twitter avevano chiesto che il processo iniziasse a settembre e una sentenza in quattro giorni. La squadra del miliardario texano invece voleva rimandare tutto a febbraio e puntava ad una sentenza in due settimane.
La ragione dell’urgenza? Twitter è una società quotata, ha detto il giudice Kathaleen McCormick della corte del Delaware, e ritardare costituirebbe un potenziale "danno irreparabile per i venditori”. Le ragioni giudiziali si sono fatte sentire anche a Wall Street, dove mercoledì le azioni di Twitter sono salite del 3,44%. Il titolo Tesla, colpito dalla notizia, ha recuperato terreno sul finale di seduta e ha chiuso con un progresso di oltre il 2%.
Twitter sostiene che Musk stia cercando intenzionalmente di annullare l'accordo perché le condizioni del mercato sono peggiorate e l'acquisizione non rientra più nei suoi interessi. Per Andrew Rossman, l'avvocato di Musk, la richiesta di Twitter di un processo a settembre è "completamente ingiustificata” e ha sostenuto che ci sarebbero voluti mesi per analizzare i dati di Twitter e consultare gli esperti.
L’idea poi che l'imprenditore stia cercando di danneggiare Twitter è "assurda". Rossman ha ricordato che Musk, in questo momento, è il secondo maggiore azionista di Twitter, con una quota di azioni in suo possesso superiore a quella che detiene l'intero consiglio di amministrazione.
Per Bill Savitt, legale di Twitter “l’incertezza causata dalla minaccia di Musk di ritirarsi dall'accordo infligge danni a Twitter ogni ora di ogni giorno”. Musk, sempre secondo Bill Savitt, "sta facendo del suo meglio per denigrare" il social media e per "metterlo in pericolo nel tentativo di svincolarsi dal contratto che ha promesso di onorare".
Gli avvocati di Musk hanno respinto le accuse, osservando come la società sta ingiustamente premendo per un processo alla "velocità della luce" su un caso che invece richiede una "revisione e un'analisi forense di molti dati" sui bot e sugli account falsi o spam. Bollando quindi la tempistica proposta da Twitter come "assurda", i legali del patron di Tesla hanno chiesto l'avvio del processo nel 2023. Una richiesta caduta nel vuoto.
Elon Musk lo scorso aprile aveva raggiunto un accordo per l'acquisizione del 100% delle quote del social network per 44 miliardi di dollari, salvo poi ripensarci. Il patron di Tesla aveva deciso di mollare dal momento in cui, secondo la sua tesi, Twitter avrebbe violato "in modo sostanziale" alcune disposizioni del contratto di compravendita: per questo motivo, avrebbe avuto il diritto di ritirarsi dal deal.
Twitter ha risposto citando in giudizio Musk, per costringerlo a onorare l'accordo al prezzo concordato di 54,20 dollari per azione. I termini dell'accordo includono una tassa di risoluzione di 1 miliardo di dollari che Musk dovrebbe pagare se venisse giudicato responsabile del fallimento della transazione.
Gli analisti hanno ipotizzato che Musk potrebbe essersi pentito dell'acquisto proprio dopo il crollo del prezzo delle azioni di Twitter. Il miliardario aveva offerto ad aprile 54,20 dollari per azione. Quelle stesse azioni, ora, valgono 39,49 dollari.