AGI - Oggi dei circa 25 mila asteroidi vicini alla Terra con un diametro di almeno 140 metri, solo il 40% è stato trovato. Il restante 60%, circa 15 mila rocce spaziali, ciascuna con il potenziale di liberare l'energia equivalente a centinaia di milioni di tonnellate di TNT in una collisione con la Terra, resta inosservato.
Quando si tratta di asteroidi in grado di impattare con il nostro Pianeta avere dati completi e il prima possibile è essenziale. Va in questa direzione l’idea di Thor, algoritmo sviluppato dall’Asteroid Institute della B612 Foundation, che consente ai ricercatori di scoprire asteroidi, senza la necessità di raccogliere ulteriori osservazioni astronomiche o avviare nuove ricerche di asteroidi. L’attività di Thor non si basa sull'osservazione diretta della volta celeste con il telescopio, ma sull'analisi dei dati già acquisiti da altri telescopi, di immagini vecchie di anni. A rimettere insieme i frammenti delle traiettorie è un algoritmo.
I primi risultati di Thor sono stati presentati la scorsa settimana: 104 nuovi asteroidi scoperti, dopo aver passato al setaccio immagini vecchie di anni, 412 mila delle quali negli archivi digitali del National Optical - Infrared Astronomy Research Laboratory. Le immagini va detto coprivano un solo mese di osservazione, settembre 2013. Il Minor Planet Center (organizzazione incaricata dall'Unione Astronomica Internazionale di raccogliere e conservare i dati osservativi sui corpi minori del Sistema solare) ha confermato la ricerca e aggiunto al suo registro i 104 asteroidi scoperti.
Thor (Tracklet-less Heliocentric Orbit Recovery, recupero dell'orbita eliocentrica senza tracklet: gli astronomi chiamano "tracklet" una serie di osservazioni di un singolo oggetto celeste in movimento durante la stessa notte) è un progetto sviluppato dall’Asteroid Institute della B612 Foundation, organizzazione no-profit con sede in California focalizzata sul tracciamento di oggetti nel sistema solare e sulla protezione del pianeta da asteroidi vicini alla Terra, in collaborazione con Joachim Moeyens e Mario Juric, docente di astronomia, e con il supporto di Google Cloud. Thor è anche il cuore dell’Asteroid Detection Analysis and Mapping, o ADAM, piattaforma open source della B612 Foundation basato su cloud.
Nel dettaglio, solitamente gli asteroidi vengono scoperti quando una porzione di cielo viene fotografata più volte nel corso della stessa notte: stelle e galassie lontane corrispondono a punti luce che restano immobili tra una foto e l'altra, mentre i corpi celesti più vicini alla Terra si muovono rapidamente e quindi i loro punti luce cambiano posizione nel corso della stessa notte. Se però la ricerca degli asteroidi non avviene in maniera sistematica questi punti luce sono solo considerati dati casuali in immagini casuali del cielo.
Thor potrebbe individuare gli asteroidi tra i 68 miliardi di punti luce cosmica presenti nelle immagini del National Optical - Infrared Astronomy Research Laboratory: stabilire quanti di essi siano effettivamente asteroidi e quanti dei punti luce scattati in momenti diversi ritraggano lo stesso asteroide. In 68 miliardi di punti luce esistono migliaia di possibili orbite da calcolare. Un compito impossibile da portare a termine senza il cloud computing: una grande potenza di calcolo, l’archiviazione di dati distribuita su Internet e il contributo di Google e della sua piattaforma cloud lo hanno reso possibile.
"Qualsiasi telescopio con un archivio può diventare un telescopio per la caccia di asteroidi" ha detto Ed Low, ex astronauta della NASA e direttore esecutivo dell’Asteroid Institute. "Stiamo usando l’enorme potenza di calcolo non solo per consentire più scoperte dai telescopi esistenti, ma anche per trovare e tracciare asteroidi in immagini storiche del cielo che prima non erano state notate perché non erano destinate alla ricerca di asteroidi" ha aggiunto Low.
Secondo i ricercatori che l’hanno messo a punto Thor non solo ha la capacità di scoprire nuovi asteroidi a partire da vecchi dati, ma potrebbe anche trasformare il modo in cui si osservano gli asteroidi. «Il potenziale di questo ecosistema va ben oltre i dati storici. Thor sarà in grado di eseguire la scoperta di asteroidi in tempo reale sulle osservazioni che provengono dai telescopi di tutto il mondo» ha dichiarato Joachim Moeyens, fellow dell’Asteroid Institute.