AGI - Gli alleati della Nato hanno lanciato un nuovo programma per affinare le tecnologie militari dell'Alleanza. Il programma è denominato Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic o DIANA.
Già nel febbraio 2021, i ministri della Difesa della Nato avevano approvato "Promuovere e proteggere: la strategia di attuazione coerente della Nato sulle tecnologie emergenti e dirompenti". Si trattava di un piano generale della Nato per guidare il suo rapporto con le cosiddette EDT (tecnologie emergenti e dirompenti) e aveva due obiettivi principali: promuovere lo sviluppo e l'adozione di tecnologie a duplice uso (cioè tecnologie che sono focalizzate su usi commerciali, ma possono anche avere applicazioni di difesa e sicurezza) e creare un forum per gli alleati per lo scambio delle migliori pratiche nel settore della difesa
. La strategia della Nato si concentrava, e si concentra attualmente, su nove aree chiave: intelligenza artificiale (IA), dati e informatica, autonomia, tecnologie quantistiche, biotecnologie e miglioramenti umani, tecnologie ipersoniche, spazio, nuovi materiali e produzione, e energia e propulsione.
Sotto il più vasto ombrello di questa strategia generale è stato lanciato DIANA che riunirà il personale della difesa dell’alleanza con start-up, ricercatori scientifici e società tecnologiche per risolvere le sfide critiche della difesa e della sicurezza.
I leader della Nato hanno convenuto che DIANA avrà un ufficio regionale in Europa e uno nel Nord America. Aziende e singoli che parteciperanno ai programmi DIANA riceveranno l'accesso alla sua rete di decine di siti cosiddetti di accelerazione e centri di test in più di 20 paesi alleati.
DIANA include una rete di oltre 10 siti di accelerazione e oltre 50 Test Center. Un sito di accelerazione lavora direttamente con i principali imprenditori, dalle start-up in fase iniziale alle aziende più mature, per risolvere i problemi critici della difesa e della sicurezza. DIANA lancerà Challenge Call competitive dedicate a insiemi di problemi critici di difesa e sicurezza, cercando di promuovere le soluzioni tecnologiche di maggior impatto.
Gli innovatori accettati in DIANA avranno accesso a finanziamenti non diluitivi (capitale di investimento che non richiede loro di rinunciare al capitale o alla proprietà della propria azienda). Avranno inoltre accesso, secondo la Nato, “a una rete di investitori fidati di alto livello, tutoraggio aziendale e formazione da parte del personale esperto di DIANA, opportunità di test all'avanguardia e la possibilità di contratti di sviluppo e adozione con gli alleati per proposte di tecnologie a duplice uso”.
DIANA inizierà le attività pilota già nell'estate del 2023. Una volta pienamente operativo nel 2025, avrà la capacità di interagire con centinaia di innovatori ogni anno attraverso una rete ancora più ampia di siti di accelerazione e centri di test in tutta l'Alleanza. Gli alleati hanno anche concordato un quadro per un Fondo multinazionale per l'innovazione della Nato. Questo è il primo fondo di capitale di rischio multi-sovrano al mondo, sostiene la Nato. Investirà un miliardo di euro in start-up in fase iniziale e altri fondi deep tech in linea con i suoi obiettivi strategici.