AGI - Qualche tempo fa c'era chi prevedeva la morte del televisore, destinato a lasciare il posto a smartphone, tablet e schermi del pc. Ma quelle Cassandre non avevano fatto i conti con la capacità della tecnologia di ibridarsi e quindi del televisore di trasformarsi in qualcosa in grado non solo di sopravvivere all’esplosione del web, ma di sfruttarla per rigenerarsi.
Ed ecco quindi il proliferare di smart tv e di apparecchi in grado di trasformare anche vetusti schermi in 'hub' per accedere a una quantità pressoché illimitata di contenuti sulla rete. Così non solo sono aumentati gli schermi nelle case degli italiani, ma quello principale, il 'mamozzone' che da 70 anni fa bella mostra di sé in soggiorno, non accenna a volersi muovere da lì.
Milioni di schermi nelle case degli italiani
Gli schermi all’interno delle case sono 119 milioni e 400.000 (+6,2% negli ultimi due anni), con una media di 5 schermi per ogni famiglia. Nel 2021 gli apparecchi televisivi superano i 43 milioni (+1,0% dal 2019) soprattutto per effetto dell’ormai prepotente presenza di Smart Tv o dispositivi esterni collegati: sono 15 milioni e 300.000 (+46,6% negli ultimi due anni) e si pongono in sintonia sia con le nuove modalità di visione e di ascolto (ormai radicate all’interno del corpo sociale) sia con lo switch off reso necessario dal prossimo avvento del Digitale terrestre di seconda generazione.
Crescono anche gli smartphone, che sono oltre 48 milioni (+8,9% dal 2019). Così come crescono i pc collegati, che sono quasi 20 milioni, e i tablet, che sono 7 milioni e 700.000.
Quasi 4 milioni di individui, poi, utilizzano la Smart Tv per navigare sui siti internet. E i dati sulle fruizioni individuali che emergono dalla Ricerca di base Auditel confermano con nitidezza come la Smart Tv rappresenti una porta d’accesso a internet per oltre 22 milioni di italiani, la maggior parte dei quali la utilizza per attivare le applicazioni on demand.
Tuttavia, su 15 milioni e 500.000 Smart Tv presenti nelle case degli italiani, sono 12 milioni e 300.000 quelle effettivamente connesse: 3 milioni e 200.000, invece, non sono collegate alla rete, per un totale di 2 milioni e 594.000 famiglie che hanno in casa almeno una Smart Tv, ma la utilizzano esclusivamente in modalità lineare. Come mai?
Tra loro, la stragrande maggioranza (87,4%, per un totale di 2 milioni e 267.000 famiglie) possiede sì il collegamento a internet, però nell’85,2% dei casi è solo da linea mobile: un collegamento, quindi, più difficilmente in grado di supportare l’utilizzo in streaming della Smart Tv.
Agli italiani piace crearsi il proprio palinsesto
La televisione resta centrale nella dieta mediatica degli italiani, ma cambiano le modalità di fruizione, sempre più individualizzate e on demand, con la costruzione da parte di ciascun componente del nucleo famigliare di un proprio palinsesto frutto della combinazione di contenuti diversi su schermi diversi e in luoghi diversi.
Oltre 4 milioni di italiani, infatti, seguono la programmazione televisiva lineare sullo smartphone (+6,3%), mentre 2 milioni e 700.000 la seguono dal pc, con una crescita del 41,1% nell’ultimo anno; e un milione e 200.000 italiani vedono i contenuti tv sul tablet.
A coloro che seguono sul web i programmi della televisione lineare si aggiungono, inoltre, coloro che usano tutti gli schermi disponibili per connettersi a Internet e costruire il proprio palinsesto fatto di contenuti on demand.
Ben 3,5 milioni di italiani, poi, scaricano film dalla rete (+33,3% nell’ultimo anno) e oltre 13 milioni guardano sulle piattaforme televisive on demand contenuti non lineari (+38,2% nel periodo considerato).
Senza contare che 24 milioni di italiani utilizzano le diverse piattaforme disponibili su internet, per lo più a pagamento (+48,4%), con una forte crescita del numero di coloro che li guardano di frequente: sono 16 milioni e 600.000 e sono aumentati dell’86,0% in un anno.
Quelli che Internet proprio non lo vogliono
Sono 2 milioni e 300 mila, il 9,8% del totale, le famiglie italiane non connesse. Altre 7 milioni e 200 mila famiglie, il 29,9% del totale, hanno unicamente la linea mobile. Fra loro, circa 5 milioni si collegano solo da smartphone, un dispositivo che, evidentemente, non è in grado di supportare a sufficienza le nuove modalità di studio, lavoro e socializzazione che si stanno affermando.
Si tratta, soprattutto, di famiglie composte da soli anziani e famiglie che si trovano in una condizione di forte precarietà socioeconomica: spesso combinano la mancanza di risorse materiali con la carenza di cultura e di abilità digitali.
Il 27,0% delle famiglie che ha tra i componenti almeno uno studente e/o un lavoratore, inoltre, si collega solo da linea mobile e il 15,6% esclusivamente da smartphone, mentre 8 milioni e 400 mila famiglie italiane, il 35,1% del totale, non ha in casa né un pc né un tablet, quota che arriva al 72,8% tra quelle che si collocano su un livello socio-economico basso.