Lo slogan di Tinder è “match, chat, date”. Cioè: becca una compatibilità, conversa, incontra. La clausura ha mozzato questa filiera delle app per appuntamenti: si può sempre continuare a cercare e a parlare, ma il faccia a faccia dovrà attendere. Con quali effetti? Molti indizi suggeriscono che la quarantena stia provocando un calo. Anche in borsa.
L'incasso di Tinder in Italia rallenta
Il 2020 era partito bene. “Per numero di download, gennaio è stato il secondo miglior mese nella storia di Tinder in Italia”, spiega all'Agi Craig Chapple, mobile insights strategist Emea di SensorTower. Contando anche febbraio, l'app è stata scaricata 229 mila volte, con un incremento anno su anno del 46% nel primo bimestre. Anche il fatturato è cresciuto, ma non in modo altrettanto massiccio. “Alto", lo definisce Chapple, ma non da record. È stato di 1,57 milioni di dollari (822 mila a gennaio e 753 mila a febbraio), con un aumento del 14,6% rispetto allo stesso periodo del 2019.
A oggi, i download di marzo sono stati circa 46.000. In proiezione, sembra quindi esserci un rallentamento, che riporta il dato sui livelli medi del secondo semestre 2019. La frenata sembra esserci anche a livello di fatturato: secondo le stime di SensorTower, quello di marzo sarebbe stato fino a ora di 343.000 dollari. Il periodo include anche la settimana precedente alla prima estensione della quarantena (dell'8 marzo). Salvo improbabili impennate, quindi, marzo sarà un mese più debole dei precedenti.
Appuntamento in quarantena
Si può raccogliere qualche indizio spulciando i trend di Google, cioè le parole chiave cercate dagli utenti. In Italia, i picchi della ricerca “Tinder” degli ultimi tre mesi risalgono alla fine di gennaio, quindi a prima dell'arrivo del virus. C'è stato un leggero incremento all'inizio di marzo, quando “state a casa” era una raccomandazione e non un obbligo. Dall'8-9 marzo, però (cioè da quanto la quarantena è scattata in Lombardia e nelle 14 province del nord Italia) c'è stato un calo consistente delle ricerche: non un tracollo, ma una frequenza settimanale così bassa non si vedeva da una decina di mesi, nonostante un piccolo recupero nel weekend.
L'andamento è simile anche per le ricerche legate ad altre app (al netto di alcune oscillazione visto il volume di ricerca più contenuto): Meetic, Badoo, OkCupid, Grindr. Azzardando un'interpretazione delle ricerche (che non è detto si trasformino in traffico e download), sembra che i primissimi giorni “a circolazione ridotta” abbiano invitato gli italiani a saperne di più sulle app di incontri. Con l'irrigidimento della quarantena, però, la prospettiva di non arrivare, a breve, a un incontro avrebbe fatto scemare l'interesse.
Nuovi e vecchi utenti
Le classifiche delle app più scaricate offrono uno scorcio di come la quarantena stia cambiando le abitudini digitali. Guardando quelle di App Annie, ad esempio, si nota un incremento delle applicazioni per teleconferenze, conversazioni di gruppo e istruzione. Al 16 marzo, né su iOS né su Android ci sono app di incontri nelle prime 30 posizioni. Di certo, quindi, non c'è la corsa al download.
È anche vero che chi utilizza già app come Tinder non ha motivo di scaricarle o cercarle su Google. È quindi complicato ricostruire le abitudini degli utenti più assidui. C'è un piccolo indizio: sempre guardando ai dati di App Annie del 16 marzo, in Italia Tinder resta la quinta app più remunerativa (cioè quella con l'incasso lordo maggiore) su iPhone (dove la spesa media degli utenti è più alta) e 31esima su Android. Insomma: i nuovi utenti non stanno proprio facendo a spintoni per entrare, ma quelli attuali non stanno scappando.
Non è tempo per serie apocalittiche
Le ripercussioni ci sono già state sia sul prodotto che in borsa. Nel 2019, Tinder ha pubblicato negli Stati Uniti il suo primo show: Swipe Night, una serie interattiva in cui alcune decisioni sulla trama sono lasciate, in pochi secondi, all'utente (un po' come avviene per le compatibilità). Sarebbe dovuto arrivare in Europa in questi giorni, ma il 10 marzo l'app ha deciso di sospendere il lancio. Questione, spiega un comunicato, di “sensibilità”. Swipe Night si svolge infatti in uno “scenario apocalittico”. Non proprio l'argomento più adatto in questo momento.
Appuntamento in borsa
Se non proprio apocalittiche, sono state quantomeno cupe le ultime settimane sui mercati. Dai massimi di metà gennaio, il titolo di Match (la società proprietaria di Tinder e OkCupid) ha perso il 41%. E il gruppo cui fa capo, IAC, il 46%. Certo, di questi tempi trovare azioni che scoppino di salute è difficile. E in più le due compagnie sono alle prese con un'operazione dal tempismo infelice: a dicembre hanno annunciato che Match diventerà una società indipendente entro la fine del secondo trimestre. Ma l'effetto quarantena c'entra.
Dall'inizio del mese, le azioni di Match hanno perso un quarto del proprio valore. Secondo un'analisi di Jefferies di inizio marzo, il coronavirus potrebbe “creare una situazione in cui le persone avranno meno voglia di avere un appuntamento”. Match continuerà a crescere, ma meno del previsto. Si tratta però di una stima che, a due settimane di distanza, potrebbe essere ritoccata. Al ribasso. Dal giorno dell'analisi a oggi non è più questione di “voglia”: per decreto, avere un appuntamento non è possibile.