Galaxy Fold, lo smartphone pieghevole di Samsung, è finalmente in arrivo, ma saranno poche centinaia i clienti italiani che potranno averlo. Non è solo una questione di prezzo, che supera i duemila euro, ma per la disponibilità: gli stessi manager italiani della casa sudcoreana non sanno quanti pezzi potranno essere messi sul nostro mercato.
"E’ un modus operandi cui non siamo abituati", ha ammesso Carlo Carollo, vicepresidente della divisione telefonia di Samsung Italia, sollecitato a dare una stima. Di certo si tratta di poche centinaia che saranno prenotabili sul sito Samsung dal 13 novembre e cominceranno ad arrivare nelle mani dei clienti il 16 dicembre al prezzo di 2.050 euro.
"Non è stato semplice ottenere per l'Italia la disponibilità di pezzi" ha aggiunto Carollo, confermando che la strategia di Samsung per il lancio del pieghevole si concentra in questa fase su altri mercati, soprattutto quelli asiatici. In Italia, inoltre, arriverà solo il modello 4G anche se il Fold nasce per il 5G. La copertura del servizio di quinta generazione in Italia, ha spiegato Carollo, non giustifica la commercializzazione della versione 5G.
Anticipato esattamente un anno fa in occasione della conferenza degli sviluppatori di Samsung e presentato ufficialmente a febbraio insieme all'S10, il Fold arriva sul mercato con un certo ritardo rispetto alle date programmate, per via di alcuni problemi riscontrati appena arrivato nelle mani degli esperti per i test. Da allora è stata cambiata la pellicola sul display che alcuni avevano rimosso pensando che si trattasse di una protezione ed è stata resa "virtualmente stagna", come ha detto Carollo, la cerniera tra le parti mobili perché non vi si possano più introdurre i granelli di polvere che avevano finito per danneggiare il meccanismo dei primi esemplari messi in circolazione.
Com'è fatto il Fold
Lo schermo interno non si limita a curvarsi: si ripiega su se stesso. È un movimento più intuitivo, ma anche un’innovazione più difficile da realizzare. Samsung ha ideato uno strato a base di polimeri e ha creato un display più sottile del 50% circa rispetto al tipico schermo per smartphone. Il nuovo meccanismo per le cerniere permette al Galaxy Fold di aprirsi come un libro. Il lettore di impronte digitali si trova sul lato in cui va a posizionarsi naturalmente il pollice. Le due batterie (per un totale di 4.000 mAh sono distribuite per equilibrare il peso.
È possibile aprire fino a tre app attive simultaneamente e lavorare, giocare o condividere contenuti. Le transizioni tra la cover e i display principali sono fluide: quando si apre o si chiude il Fold, le app vengono automaticamente visualizzate come sono state lasciate.
Samsung ha equipaggiato Galaxy Fold con un chipset AP di nuova generazione e 12 GB di RAM. Il display è Dynamic Amoled e gli altoparlanti AKG supportano l’audio Dolby Atmos.
Con sei obiettivi - tre nella parte posteriore, due all’interno e uno frontale - il sistema di fotocamere permette di scattare foto con il Fold in qualunque modalità.
A che serve lo smartphone pieghevole
Il mercato degli smartphone negli ultimi anni ha evidenziato segnali di contrazione. Questo a causa di due fattori principali: le innovazioni tecnologiche degli ultimi modelli in commercio non sono state così differenziali rispetto ai precedenti e il mercato ha ormai raggiunto, almeno nei paesi occidentali, livelli di saturazione con tassi di penetrazione molto elevati.
I principali produttori stanno quindi ora scommettendo su alcune novità significative (hardware e software), che potrebbero tornare a far gola agli appassionati di smartphone di nuova generazione e a chi fa un utilizzo massivo di questi dispositivi. Le novità ruotano principalmente attorno a: schermi pieghevoli e supporto al 5G.
"I dispositivi pieghevoli" dice Marta Valsecchi, direttore dell'Osservatorio Mobile B2c Strategy del Politecnico di Milano, "offrono agli utenti dimensioni di schermo decisamente superiori a quelle attuali, ma con la comodità di occupare uno spazio ridotto in tasca). Dimensioni maggiori dello schermo sono utili per tenere, ad esempio, aperte contemporaneamente più applicazioni sul display principale e operare quindi in modalità multi-tasking; inoltre consentirebbero di fruire di contenuti digitali (in particolare video e giochi) in maniera molto più efficace e coinvolgente (abbattendo ad esempio la necessità di dover ruotare lo schermo). Ciò è garantito, oltre che dalla dimensione e qualità dello schermo, ovviamente anche dalle prestazioni tecniche. Tali dispositivi stanno incuriosendo l’industry pubblicitaria, che negli ultimi anni, ha visto crescere significativamente gli investimenti in video e vede con interesse la possibilità di sviluppare formati pubblicitari più creativi e di impatto e migliorare la customer experience, sfruttando le nuove tipologie di schermi. L’impatto che tali dispositivi avranno sui numeri delle future vendite dipenderà notevolmente dalla fascia di prezzo in cui si collocheranno, con la conseguenza che potrebbero essere accessibili solo ad un pubblico di nicchia".